Nella sezione del Romaeuropa Festival dedicata alle creazioni più all’avanguardia, anche quest’anno sono andati in scena progetti sorprendenti che esplorano le potenzialità di contaminazione tra scienza, media, musica, arti visive e danza
E’ un concerto audiovisivo in cui ogni nota dà vita a una pennellata. Una musica che si compone e scompone creando un paesaggio dinamico e digitale che sembra evocare l’impressionismo ma trasporta lo spettatore in un’altra dimensione. Là dove le arti si incontrano con la tecnologia. A suonare questa tela polifonica sono infatti due pianoforti motorizzati guidati da due performer e da algoritmi. Il risultato è Transient – Impermanent Paintings di Quayola, una delle esibizioni più d’effetto di Digitalive, la sezione del Roma Europa Festival curata da Federica Patti dedicata alle creazioni più cross-over tra musica elettronica, performance, video e opere in realtà aumentata e virtuale.
Danza puramente digitale e concerto di un avatar
Una contaminazione tra scienza, media, musica, arti visive e danza che esplora ambienti anche completamente digitali come nella coreografia firmata dall’inglese Alexander Whitley Chaotic Body presentata in anteprima assoluta. Un’ulteriore estensione di Digital Body, il progetto lanciato in risposta alla pandemia Covid-19 (LO SPECIALE), in cui il coreografo si è interrogato sulla possibilità della danza di esistere in forma puramente digitale, approfondendo i modi, apparentemente illimitati, in cui il movimento umano può essere visualizzato attraverso l’uso delle tecnologie di motion capture e dei motori di gioco.
Tra i progetti più all’avanguardia presentati in questa edizione di Digitalive anche Eternity Be Kind, un concerto di musica elettronica con un avatar dietro alla consolle. Una performance virtuale creata dalla musicista e performer Myriam Bleau in collaborazione con l’avatar e artista LaTurbo Avedon.