Lavorare nella Gig Economy, dall'Italia tanti esempi di successo

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Damiano Crognali

Nel mondo del lavoro occorrono sempre più competenze che non sono accessibili ovunque e spesso necessitano di specializzazioni molto tecniche ed avanzate per poterle eseguire. Come fare allora a recuperare queste competenze nel mercato del lavoro?

Oggi grazie ad internet e alla diffusione di piattaforme americane online come Upwork e Fiverr, che addirittura sono quotate in borsa, per le aziende riuscire a recuperare i talenti dotati di una competenza specialistica è diventato molto più semplice. Si tratta della Gig Economy, che in italiano viene tradotto come "economia dei lavoretti", per indicare gli impieghi fatti da persone poco qualificate. In realtà il termine viene usato male, perché nasce in ambito musicale dove per fare un concerto a volte si mettevano insieme vari talenti, da chi suonava la tromba e chi teneva il ritmo con la batteria, per formare uno show: i componenti di questi spettacoli erano chiamati giggers.

Una vita più libera (ma con meno diritti)

Nell’economia del lavoro il Gig è diventato il termine per indicare un task all’interno di un progetto più ampio che spesso necessita di una alta competenza, spesso si può fare in remoto e autonomia, ed a volte l’unica persona che può farlo si trova dall’altra parte del mondo rispetto alla sede fisica di una azienda. In questo mercato internet ha aperto una autostrada per questi lavoratori, che scelgono prima il tipo di vita che vogliono e poi l’impiego, proprio perché si ha una competenza qualificata, mentre alle imprese dà la possibilità di esternalizzare alle migliori competenze nel mondo il lavoro specialistico.

Gli esempi di successo

Talenti come Pietro Bonomo, esperto di Growth Hacking ed eCommerce che ha fondato Viral Octopus, una piattaforma che offre gig per il marketing, oppure Andrea Di Rocco, fondatore di SOS-WP.it un autorevole sito su Wordpress che aiuta le aziende a fare siti web, possono svolgere il loro lavoro in qualunque parte del mondo. In Italia è anche nata una società come Coderblock che cerca di smussare le problematiche del lavoro in remoto. Attraverso le loro storie e testimonianze siamo andati alla scoperta delle opportunità e delle problematiche connesse a questo mondo del lavoro in cambiamento, quello di Internet e della Gig Economy.

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