Jayshree Seth, leadership e innovazione al femminile

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Alessio Foderi

Prima donna a ricoprire il ruolo di corporate scientist, è da più di 25 anni in 3M, detiene 65 brevetti e ha vinto il premio Tecnovisionarie 2019, nella categoria ricerca applicata

Guidare l’innovazione fra nuove tecnologie e leadership non è di certo un compito facile, ma Jayshree Seth ha le carte in regola per farlo. Prima donna a ricoprire il ruolo di Corporate Scientist e Chief Science Advocate, con mansioni di divulgazione e promozione del ruolo della scienza nella società, detiene la carica più alta del settore tecnico presso 3M, uno dei colossi del settore industriale e leader di soluzioni innovative a livello globale. La incontriamo proprio presso l’Innovation center 3M della sede di Milano, a Linate, un vero e proprio varco verso il futuro, dove la scienza è applicata al quotidiano.

“The human element”

Quando si pensa alla scienza o alla tecnologia si tende a dimenticare tutte quelle persone che lavorano dietro le quinte. Quelle persone che rendono il nostro quotidiano tecnologicamente migliore. “L’elemento umano è per me un aspetto fondamentale della tecnologia” ci racconta Jayshree. “Credo che l’integrazione del sapere scientifico con quello umanistico sia molto importante. In fondo, la tecnologia è fatta per essere usata dagli umani, per migliorargli la vita” aggiunge. Un dettaglio di cui troppo spesso ci si dimentica, ma anche la chiave secondo Jayshree per il futuro della scienza. Un futuro che deve esser pensato dagli umani e progettato per gli umani.

Creatività a confronto

Se l’elemento umano è dunque fondamentale, un’altra caratteristica che non va persa di vista, secondo Jayshree, è proprio la creatività. “Entro il 2050 la popolazione sarà di nove miliardi. Avremo moltissime nuove sfide di fronte a noi” spiega. “Senza creatività, innovazione e diversità di pensiero sarà difficile affrontarle” prosegue la scienziata. “La creatività, quindi, è veramente cruciale, e non deve provenire solo su un campo. Ci servono idee da tutti e ognuno deve avere il proprio posto al tavolo”. La convergenza di diverse conoscenze, e dunque di diverse creatività, è per Jayshree il fulcro dello sviluppo tecnologico futuro. Una componente, quella creativa, anche alla base di tutti i suoi 65 brevetti. “Non riesco a scegliere il mio preferito” ci confessa, “per me sono tutti come dei figli, è impossibile dire quale sia il migliore”.

Il paradosso della credibilità

“Le persone stanno diventando sempre più dipendenti dalla tecnologia e al contempo anche sempre più diffidenti” spiega Jayshree. Un paradosso, un po’ come spesso accade anche nelle leggi scientifiche, che spiega anche il proliferare di fake news in campo scientifico. In uno studio realizzato da 3M, dove sono state intervistate 14mila persone in 14 paesi, si è cercato di misurare proprio l’attitudine verso la scienza. Se l’87% degli intervistati trova il campo scientifico affascinante, il 40% crede invece che la propria vita non cambierebbe con o senza scienza. “Se non ti fidi di qualcosa non provi a capirlo e se non lo capisci non ti fidi” commenta Jayshree, che mette in luce proprio il divario che si crea fra un’aspettativa di novità in futuro e una sfiducia nel presente.

Avvocatessa della scienza

Proprio per questo è importante avere figure come lei nel panorama scientifico e non solo. Il Corporate Scientist, non a caso, ha lo scopo di divulgare il ruolo della scienza nella società. “Non avrei mai pensato di diventare una scienziata e un’ingegnere. Ma è successo. Sono la prima donna a ricoprire questo ruolo” dice orgogliosa, ma racconta anche che la sua narrativa è diversa: “Da quando ero bambina ho sempre visto donne al potere e non ho mai pensato che certe cose non fossero possibili perché donna”. Se la scienza cerca un’avvocatessa, pare proprio che l’ha trovata.

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