Attenzione agli stickers che scarichi o condividi: la campagna della Polizia postale

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Immagine di archivio (Hero1)

Secondo le forze dell’ordine il boom di popolarità degli adesivi su WhatsApp e altri servizi espone al rischio di veicolare contenuti illeciti, con il rischio di reati gravi. Da qui l’appello della Polizia: “Postate con la testa” 

Per i giovani ma non solo, gli sticker sono ormai tra le forme di comunicazione più utilizzate, un fenomeno che si accentua in prossimità del Natale (LO SPECIALE) e della fine dell’anno. Secondo la Polizia postale, però, chi utilizza questi adesivi deve farlo “con la testa”, visto che la nuova “moda” della messaggistica espone al rischio di veicolare contenuti offensivi, violenti, discriminatori, antisemiti o pedopornografici. L’approdo anche su WhatsApp di gif e sticker, già presenti sui servizi concorrenti, ha definitivamente sdoganato questa pratica, dando la possibilità agli utenti di creare sempre più contenuti di questo tipo, anche personalizzati.

Sticker illeciti portano a reati gravi

Tuttavia, come tutte le “manie” social, anche quella degli sticker può essere soggetta a un utilizzo improprio. La Polizia postale evidenzia infatti la crescente diffusione di “adesivi digitali dai contenuti illeciti” e quindi di “comportamenti, questi, che configurano reati gravi”.

1) Il primo passo per restare al sicuro, secondo le autorità, è quello di evitare la creazione di sticker impropri ma anche la partecipazione a “a gruppi il cui fine è la diffusione di immagini a sfondo sessuale, razzista ed offensive nei confronti di persone diversamente abili”.

2) La Polizia postale riassume nello slogan “Postate con la testa” l’approccio che soprattutto i più giovani dovrebbero tenere durante le festività ma anche per tutto il resto dell’anno, senza sottovalutare quei contenuti offensivi che possono essere ricevuti per sbaglio e, senza un’adeguata riflessione sulle conseguenze, condivisi con un rapido tocco.

Adulti devono controllare i contenuti condivisi

3) Dove possibile, la Polizia postale invita anche i genitori a “sensibilizzare i ragazzi ad un uso consapevole della rete e, in particolare, dei sistemi di instant messaging”, oltre che a controllare quando possibile i contenuti condivisi dai ragazzi e rivolgersi alle forze dell’ordine in caso di episodi che riguardano il fenomeno degli sticker. Gli adulti devono inoltre rappresentare un punto di riferimento per gli stessi ragazzi, tenuti a segnalare comportamenti inopportuni o illeciti tenuti da amici o conoscenti.

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