Facebook, un’inchiesta Cnbc racconta il clima dentro Menlo Park

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Foto di archivio (Getty Images)
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L’emittente statunitense ha raccolto le testimonianze di alcuni ex dipendenti network, che hanno descritto l’ambiente lavorativo come una bolla, dove nessuno può controbattere ai manager 

La difficile situazione che si è creata attorno a Facebook a seguito degli scandali che hanno travolto la società di Mark Zuckerberg pare avere grosse ripercussioni anche all’interno della società. Un’inchiesta della Cnbc, infatti, descrive il clima che si respira negli uffici di Menlo Park, fatto di dipendenti demoralizzati ma costretti ad essere sempre contenti e ad amare il ‘culto’ di Facebook. L’emittente statunitense ha raccolto alcune testimonianze da parte di ex dipendenti che hanno lasciato il social network tra fine 2016 e il 2018, i quali definiscono l’ambiente lavorativo una ‘bolla’, al cui interno le decisioni vengono prese solo dai manager e tutti sono invitati a non mostrare alcuna contrarietà.

Dipendenti ‘invitati’ a stringere amicizia

Negli ultimi tempi, Facebook sta perdendo la reputazione di essere uno dei migliori posti in cui lavorare nella Silicon Valley, tanto da scivolare nel giro di poche settimane dal primo al settimo posto della classifica stilata da Glassdoor e citata dalla Cnbc.
Alcuni ex dipendenti, rimasti anonimi, hanno riferito al canale che nell’azienda nessuno può controbattere alle scelte dei manager e, nei pochi casi in cui questo è avvenuto, coloro che avevano sollevato delle questioni hanno subìto dei severi richiami. A tutto ciò, si aggiungono le pressioni esercitate sui lavoratori affinché si creino legami all'interno della società. I dettami della società impongono che ognuno deve ricevere due volte l'anno una valutazione da quattro o cinque colleghi, con i quali è 'invitato' a stringere amicizia.

L’inchiesta di Buzzfeed News

L’inchiesta della Cnbc segue di qualche settimana quella realizzata da Buzzfeed News, dove si raccontava di divisioni e tensioni all’interno della compagnia talmente forti da creare un senso di paranoia e da indurre alcuni dipendenti a utilizzare un secondo telefono per essere sicuri di non vedere monitorate le proprie conversazioni e per poter parlare male dell’azienda e dei colleghi. Stando a quanto riportato dal portale, tra gli impiegati del social network esisterebbero addirittura tre correnti di pensiero: c’è chi continua a credere in Zuckerberg e nella sua spalla Sheryl Sandberg, chi ritiene che Facebook sia una barca che sta affondando e chi, infine, pensa che i continui casi riguardanti il social siano orchestrati dai media.

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