Realizzati da un istituto di ricerca coreano, potrebbero sostituire auricolari, altoparlanti e microfoni. Al momento sono in grado di riconoscere la voce delle persone nel 98% dei casi e verranno ulteriormente perfezionati prima dell'arrivo sul mercato
Dopo molti anni di onorata carriera, gli auricolari potrebbero doversi preparare ad andare in pensione. Nei prossimi mesi arriveranno sul mercato dei cerotti ‘smart’ molto particolari che, una volta applicati sulla pelle, saranno in grado di riprodurre e registrare suoni e voci. Potrebbero quindi essere degli ottimi sostituti anche per altoparlanti e microfoni.
Sono stati creati dal National Institute of Science and Technology di Ulsan, in Corea del Sud. La rivista Science Advances scrive che sono composti da nanomembrane trasparenti e flessibili e contengono una piccola rete di fili d'argento, rivestiti da strati di polimeri, in grado di condurre segnali acustici.
Come funzionano
Oltre a rappresentare un valido supporto per le persone con disabilità, potrebbero anche diventare una tecnologia indossabile alla moda e in grado di svolgere varie funzioni come, per esempio, sbloccare computer e dispositivi mobili tramite il riconoscimento vocale.
In funzione altoparlante, gli impulsi elettrici prodotti dai segnali acustici riscaldano il reticolo d'argento interno al cerotto portandolo a una temperatura di 33 gradi, causando delle variazioni di pressione nell'aria circostante che le orecchie percepiscono come onde sonore. Per quanto riguarda invece la modalità microfono, il procedimento è l'opposto: le onde sonore prodotte dalla voce vengono convertite in segnali elettrici inviabili allo smartphone o al computer per essere memorizzati e, in seguito, riprodotti.
La ricerca della perfezione
Il cerotto registra i suoni emessi dalla bocca, ma può anche venire utilizzato in modi diversi: applicandolo sulla gola, per esempio, diventa in grado di riconoscere le parole dal movimento delle corde vocali. È stato testato su quattro volontari e i risultati sono stati positivi. L'esperimento prevedeva di utilizzare il cerotto per sbloccare uno smartphone utilizzando la voce del proprietario. Nel 98% dei casi il test è andato a buon fine.
Prima di essere immesso sul mercato, il prodotto verrà ulteriormente perfezionato, in modo tale da permettere un miglior riconoscimento vocale e da rendere più cristallina la riproduzione dei suoni, che al momento risulta un po' metallica.