Televisori, come sono cambiati in 90 anni di storia

Tecnologia
Televisori Lcd e Oled in vendita (foto d'archivio Getty Images)
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Dai primi apparecchi del 1928 all'introduzione dei colori, dagli schermi al plasma fino alle smart tv e al fallimento della tecnologia 3D. Ecco l'evoluzione di uno degli oggetti di consumo più diffusi al mondo

Novanta anni sono passati dal primo televisore messo in commercio nel mondo. Da quel giorno a oggi l’apparecchio televisivo è cambiato drasticamente, passando attraverso grandi innovazioni nella sua tecnologia ma anche rivoluzioni fallite come quella del 3D.

Quando nasce il televisore

La prima televisione meccanica viene messa in commercio nel 1928 in Regno Unito dall’inventore scozzese John Logie Baird. Un momento che cambierà l'industria dell'intrattenimento e dell'informazione. Si trattava in sostanza di una radio con l’aggiunta di un dispositivo televisivo, costituito da un tubo al neon collegato a un disco meccanico rotante, con dei fori disposti a spirale che riproducevano un’immagine molto piccola raddoppiata da una lente di ingrandimento. L’apparecchio viene venduto anche negli Stati Uniti e in Russia, ma il primo televisore cento per cento elettronico viene fabbricato qualche anno più tardi, nel 1934, dall'azienda tedesca Telefunken. In Italia i primi televisori vengono prodotti invece nel 1936.

Televisori: come sono cambiati negli anni

Nel corso degli anni, i televisori si sono trasformati in maniera sempre più avanzata. La prima rivoluzione è quella della televisione a colori, che si inizia a diffondere in tutto il mondo negli anni Sessanta. È il periodo in cui la tv diventa un prodotto di consumo di massa. Negli anni Settanta arriva il televisore a retro-proiezione, innovazione con la quale si inizia a proiettare l’immagine dal retro dello schermo, che diventa più grande, anziché dal fronte. La classica tv a tubo catodico resta a lungo una variante più economica dei costosi apparecchi al plasma e Lcd (schermo a cristalli liquidi), che si affacciano sul mercato nel 1983, proponendo una qualità più elevata delle immagini. Qualche anno più tardi arrivano anche i televisori Oled, dotati di una tecnologia che consente ai display a colori di emettere luce propria, richiedendo dunque minore energia per funzionare e migliorando ulteriormente la nitidezza dei colori. Al di là degli aspetti più legati alla componentistica, la tv è cambiata anche dal punto di vista dell’interazione con il consumatore. L’avvento del digitale ha rivoluzionato la funzionalità dei dispositivi, che hanno esteso il loro raggio d’azione includendo attraverso le smart tv la navigazione su internet o l’utilizzo delle app più disparate. E lo sviluppo non si ferma: molti apparecchi televisori diventeranno infatti obsoleti da qui al 2022, quando entrerà in funzione il nuovo sistema DVB-T2 per le trasmissioni digitali terresti di nuova generazione.

Perché il televisore 3D non ha funzionato?

Ma la storia della televisione comprende anche delle rivoluzioni mancate. È il caso del televisore 3D, sul quale si concentravano tante speranze dei produttori sul finire del primo decennio del nuovo millennio. Speranze rivelatesi poi illusioni. La "mania" della terza dimensione lanciata dal film "Avatar" di James Cameron si è esaurita in fretta. Già nel 2016 Samsung ha deciso che nessuno dei suoi nuovi modelli avrebbe supportato la tecnologia 3D, seguita da Sony e LG. D’altronde le vendite degli schermi capaci di riprodurre la terza dimensione sono calate dal 2012 in poi. C’è chi collega il fallimento alla scomodità di dover indossare gli occhialini predisposti alla tecnologia, ma la maggioranza degli analisti tende a collegarlo alla mancanza di contenuti. Se la terza dimensione può funzionare al cinema su un grande schermo, ha molte meno possibilità di applicazione su un dispositivo molto più piccolo come quello televisivo. E infatti il mondo dello streaming non ha mai concesso opportunità al 3D, che è andato via via scomparendo.

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