Adesso ChatGPT ti aiuta a fare shopping online

Con l’annuncio da parte di OpenAI della funzionalità shopping research all’interno di ChatGPT – eccolo - l’esperienza di acquisto online subisce un salto significativo: basta districarsi fra decine di siti e schede prodotto, ora l’utente può semplicemente descrivere cosa cerca - da “l’aspirapolvere senza filo più silenzioso per un piccolo appartamento” a “il regalo per mia nipote di quattro anni a cui piace disegnare”: il chatbot pone domande intelligenti, analizza le risorse sul web, valica i confini delle semplici liste prodotto e propone una guida personalizzata. In altre parole, la tecnologia compie il lavoro “sporco” della selezione per lasciare all’utente una comoda scelta finale. Quali sono i vantaggi reali di questo approccio In categorie complesse come l’elettronica, gli elettrodomestici, l’outdoor le variabili da considerare possono diventare tante e confuse. Secondo OpenAI, shopping research dà il meglio esattamente in questi scenari: “profondità, confronti e buoni compromessi” sono i punti chiave. Questo significa che, per un utente che magari non ha le idee completamente chiare o vuole esplorare alternative, l’IA potrà fare da “navigatore” nel labirinto dell’e-commerce. Ottimizza tempo, riduce frustrazione, porta più trasparenza nella scelta. Abbiamo visto diverse volte in passato tool del genere lanciati da varie piattaforme ma senza la potenza di ChatGPT e dei modelli di base su cui si fonda e naturalmente senza la sua trasversalità. Non un rimpiazzo totale, ma un potenziatore dell’esperienza di acquisto Per chi ha gusti molto definiti o brand e modelli precisi in mente, la modalità tradizionale resterà magari la più efficiente. Tuttavia, proprio perché lo shopping online diventa sempre più ricco di opzioni, filtri, promozioni, feedback incrociati, l’IA può intervenire come un facilitatore: per domande tipo “non so bene cosa prendere”, “quale fascia vale la pena”, “qual è il miglior compromesso tra A e B” diventa uno strumento utile. Anche in questo caso: si faceva già su Google, inserendo certe query e ricevendo in risposta pletore di recensioni o video. Adesso riorganizzerà tutto l’AI. Sempre con un occhio al prezzo migliore. Implicazioni per consumatori e retailer Per il consumatore significa meno sovraccarico informativo, scelte più consapevoli, un po’ meno “fai-da-te” nell’analisi tecnica e più tempo per decidere che cosa conta davvero per lui. E come investire davvero il proprio budget. Per retailer grandi e piccoli e piattaforme e-commerce vuol dire invece opportunità di differenziazione nel servizio ma anche la necessità di adattarsi a nuovi standard di trasparenza, qualità delle schede prodotto e affidabilità delle fonti: l’IA che ricerca “preferisce” fonti attendibili, cita, verifica. Forse è un po’ più difficile da fregare. E soprattutto, in molti mercati e con molti partner, la transazione potrà essere completata direttamente su ChatGPT con Instant Checkout lanciata qualche tempo fa. “La shopping research è progettata per essere trasparente e utile – scrivono da OpenAI - Le tue conversazioni non vengono mai condivise con i rivenditori. I risultati sono organici e basati su siti di vendita pubblicamente disponibili: leggono direttamente le pagine prodotto, citano le fonti ed evitano siti di bassa qualità o spam. I merchant che desiderano assicurarsi di comparire nei risultati della shopping research possono seguire qui la procedura di allowlisting ”. Quali categorie sono più “pronte” al cambiamento I settori dove l’IA-assistita allo shopping – in questo caso il modello di base è GPT-5 mini specificamente addestrato - può fare più la differenza includono naturalmente elettronica, bellezza, casa/giardino, sport e outdoor. Si tratta di ambiti in cui le variabili sono molte, dai materiali alle specifiche tecniche fino alla diversità dei contesti d’uso, e dove il confronto tra alternative richiede tempo e competenza: qui l’IA può davvero dare una mano. Al contrario, per acquisti semplici, consolidati e molto noti all’utente, l’intervento automatico può forse rimanere marginale. Quali sono i limiti e cosa bisogna tenere d’occhio OpenAI stessa avverte che la tecnologia non è perfetta: può dare errori su dettagli come prezzo o disponibilità, e invita a verificare sul sito del commerciante. Inoltre va considerato il tema della privacy e memoria: se l’IA costruisce raccomandazioni in base alle conversazioni precedenti, serve che l’utente sia consapevole di quanto “profilo” viene costruito. E di cosa, dunque, gli verrà proposto anche in base a quelle informazioni. Infine, resta da capire quanto le piattaforme e-commerce e i marchi aderiranno a questo nuovo paradigma: una guida intelligente vale se ha accesso a dati aggiornati, schede prodotto complete e processi affidabili. Il percorso di ridisegno dell’e-commerce è iniziato: non più solo vetrine e filtri, oppure influencer marketing, ma dialogo intelligente, guida personalizzata, scelta più serena. Il nuovo campo di battaglia, pure per gli acquisti online, si sposta su ChatGPT & co. La funzione shopping research inizia a essere distribuita da questi giorni su mobile e web, per gli utenti ChatGPT connessi ai piani Free, Go, Plus e Pro. Per facilitare lo shopping delle festività, la piattaforma renderà disponibile un utilizzo praticamente illimitato per tutti i piani durante il periodo natalizio.

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Adesso ChatGPT ti aiuta a fare shopping online

Simone Cosimi