Che fine ha fatto l’esodo da X

Da quando Elon Musk ha preso il controllo di Twitter alla fine del 2022, avviando la sua trasformazione in X, molte personalità, organizzazioni e tantissimi utenti comuni hanno abbandonato la piattaforma dell’uccellino blu. Soprattutto, come è stato raccontato dai media internazionali, molte persone con idee di sinistra, giornalisti e attivisti hanno cercato rifugio approdando a social alternativi come Mastodon, Bluesky e Threads, in cerca di ricostruire un contesto di discussione più civile e aperta di quello che prometteva il fondatore di Tesla. A distanza di tre anni da quel momento, è tempo di misurare gli effetti del trend, e cosa ne è rimasto oggi. Cominciando con X, va detto che nonostante il clima polarizzato, la piattaforma ha mantenuto numeri grandissimi: oltre 500 milioni di utenti attivi mensili, di molto superiori ai pochi milioni messi a verbale da Bluesky e Threads. Anche se molti utenti hanno dimostrato a più riprese poca simpatia per le nuove politiche di moderazione e per la direzione sulla carta pro-free speech presa dalla sua dirigenza, X rimane un hub centrale dell’ecosistema social. Bluesky, invece, è diventato l’Ellis Island di molti utenti statunitensi di fede progressista: è nato come social campione del protocollo decentralizzato e dei feed personalizzabili, della moderazione comunitaria, con la vocazione di ergersi da vera alternativa al controllo centralizzato delle aziende big tech. I numeri però raccontano una storia almeno parzialmente diversa: se alla fine dell’anno scorso Bluesky ha raggiunto oltre 30 milioni di utenti registrati, oggi l’attività del sito si è notevolmente affievolita; nel febbraio scorso si registravano circa un milione di daily posters attivi, scesi a circa 670mila agli inizi di giugno: una flessione superiore al 30% nel giro di pochi mesi. Uno dei motivi di questa discesa, secondo la critica dell’imprenditore miliardario Mark Cuban in una serie di post dibattuti sulla piattaforma, è il progressivo allineamento ideologico di Bluesky: secondo Cuban, il sito ha sviluppato un’eco-chamber intollerante nei confronti di opinioni divergenti o sfumate, tanto che «l’engagement è passato da grandi conversazioni su vari argomenti, a “se non sei d’accordo con me sei nazista”». Cuban ha sostenuto che l’omogeneità di pensiero ha eroso le possibilità di discussione, e che una moderazione poco trasparente – capace di prendere decisioni “a furor di popolo”, meno di motivarle – ha fatto il resto, spingendo gli utenti a tornare su X. TechCrunch ha messo in luce un altro difetto della piattaforma, che non ha saputo comunicare o implementare il suo potenziale: non è soltanto un clone di Twitter, nei fatti, ma il nodo di un ecosistema decentralizzato più ampio, in grado di cambiare l’esperienza del web di un utente. Ma questo storytelling, scarsamente seguito e popolarizzato, non ha evitato il calo di partecipazione a Bluesky. C’è poi Mastodon, l’altra grande piattaforma che ha beneficiato del primo esodo del 2022, che però ha fatto anche peggio di Bluesky. Al picco iniziale di oltre 2,5 milioni di utenti attivi ha fatto seguito quasi subito un crollo di utenza: oltre il 60 % dei nuovi arrivati ha lasciato la piattaforma, e solo circa 300mila persone rimangono ad animare stabilmente la piattaforma. Un funzionamento più complesso e una grafica più spartana possono aver contribuito alla debacle. Una popolata discussione su Reddit raccoglie alcune testimonianze dirette: «Mastodon ha perso quasi 1,8 M di utenti», «solo il 14 % di chi è arrivato ha continuato a usarlo». C’è chi sostiene che il sito e la sua infrastruttura federata cresceranno lentamente ma stabilmente, eppure al momento pare più che altro wishful thinking. A emergere è un quadro in cui la fuga da X è stata sì reale, ma temporanea: le fasi di panico post-Musk hanno generato adesioni massicce a Bluesky, Mastodon e Threads , tuttavia nella maggior parte dei casi l’effetto è risultato passeggero, non consolidandosi come una migrazione definitiva di massa. Non pochi utenti hanno provato l’alternativa, hanno cambiato idea e fatto dietrofront. E chi è rimasto? Beh, su Bluesky rimangono dense comunità di attivisti di sinistra, giornalisti, accademici, alcuni influencer politici di stampo quasi esclusivamente progressista; Mastodon invece presenta un’atmosfera molto più rarefatta di come appariva nel 2022, ma conserva nicchie attive e server tematici con moderazione comunitaria; su Threads la conversazione langue: diverse persone si sono allontanate dal servizio dopo aver visto che mancava di interazioni spontanee. In generale, X resta centrale nel discorso pubblico online per la sua ampiezza e varietà di pubblico, oltre che per la sua capacità di influenza globale. Esperimenti falliti o riusciti, dunque? Bluesky ha sperimentato contesti e modelli di moderazione diversi, ma la sua reale efficacia è stata segnata da un’eccessiva omogeneità e da un calo verticale dell'engagement; Mastodon ha retto meno bene i grandi afflussi di utenza, e anche se mantiene integrità settoriale non ha portato a una vera alternativa al fu Twitter; Threads, dal canto suo, resta la più efficace sul piano numerico , ma ha mostrato problemi di qualità del contenuto e dell’esperienza degli utenti. Quindi sì, come si diceva una fuga da X c’è stata, ma più come fenomeno in divenire che come abbandono radicale e definitivo. X mantiene una base di discussione ampia e rilevante, mentre le altre piattaforme – pur interessanti sul piano sperimentale e culturale – non hanno saputo soppiantarne la centralità. Come tanti figliol prodighi, alla fine diversi utenti hanno dovuto arrendersi a una piattaforma assai imperfetta, ma ancora capace di garantire un’esperienza online variegata.

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Davide Piacenza