Dalle strade ‘intelligenti’ alle soluzioni green: come cambia il trasporto su strada

Tecnologia sponsorizzato

Decarbonizzazione e digitalizzazione stanno coinvolgendo tutti i sistemi di mobilità, modificandoli. In quest’ottica nasce il Programma Mercury, Smart Sustainable Mobility del gruppo Autostrade per lItalia che punta a realizzare un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica, così da garantire infrastrutture più sicure

ascolta articolo

La rivoluzione legata alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione e ai nuovi servizi di trasporto sta coinvolgendo tutti i sistemi di mobilità. In quest’ottica nasce il Programma Mercury, Smart Sustainable Mobility del gruppo Autostrade per l’Italia. L’obiettivo? Realizzare un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica, che consentirà di ammodernare gli asset e di allungarne la vita utile, di fluidificare il traffico aumentando la sicurezza, di contribuire attivamente al processo di decarbonizzazione e transizione energetica, portando benefici significativi alla collettività e all’ambiente. “Le autostrade del domani saranno autostrade più sostenibili, percorse da veicoli che usano vettori energetici diversi dal petrolio. Saranno strade più sicure, perché utilizzate da veicoli che guideranno da soli e che avranno una capacità di adattarsi e di evitare incidenti dovuti in gran parte a fattori umani. E saranno autostrade più nuove: stiamo realizzando un’importante rigenerazione delle infrastrutture autostradali, che sono le più vecchie d’Europa, e che avranno una vita utile che andrà oltre i prossimi 50 anni”, spiega a Sky TG24 Ennio Cascetta, presidente Tecne-Gruppo Autostrade per l’Italia.

Il programma Mercury

Con il Programma Mercury, Smart Sustainable Mobility, Autostrade per l’Italia lavora alla costruzione di un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica, al fine di garantire infrastrutture più sicure e partecipare da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità. Mercury è strutturato in 5 cluster che coprono tutti gli ambiti di sostenibilità ambientale e sviluppo tecnologico della rete. Il programma permetterà di ammodernare gli asset e di allungarne la vita utile, di fluidificare il traffico aumentando la sicurezza, ma anche di contribuire attivamente al processo di decarbonizzazione e transizione energetica.

Autostrada

I 5 cluster: tra strade ‘intelligenti’ e soluzioni green

Guardando nello specifico ai 5 cluster, il primo è “Connected infrastructure” che punta sulla digitalizzazione e sull’ammodernamento delle infrastrutture per abilitare l'implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate, per raccogliere e scambiare nuove informazioni. In questa cornice il progetto prevede la realizzazione della nuova rete d’accesso in fibra ottica su 3.000 km. C’è poi “Intelligent road” che, invece, si concentra su soluzioni innovative per il miglioramento della viabilità con l’implementazione di sistemi stradali intelligenti. Il terzo cluster è “Flexible Pricing”, un progetto finalizzato a rendere più flessibili e modulari i meccanismi di pagamento del pedaggio per semplificare e trasformare il sistema di esazione in uno strumento di policy (pricing) utile per ridurre la congestione, incentivare comportamenti sostenibili e la multi-modalità. A esempio, si lavora a un intervento per eliminare il biglietto cartaceo in fase di esazione, per ridurre il tempo necessario al transito sia in ingresso, sia in uscita dall’autostrada. “Green solutions” si focalizza invece sulle soluzioni per elevare la sostenibilità ambientale, generare energia da fonti rinnovabili e realizzare un’infrastruttura per abilitare nuovi servizi per la mobilità. Infine “Urban Mobility” punta a nuovi servizi e soluzioni orientate all'utente finale e alle Pubbliche Amministrazioni, che gestiscono la mobilità nelle aree metropolitane.

Scambio di informazioni tra strada e veicoli

Uno dei progetti che ha già preso forma, nell’ambito di Mercury, è quello dei primi Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS), con la piattaforma a firma Movyon. Dopo l’entrata in esercizio dei primi 50 km di Intelligent Roads in A1 tra Firenze Sud e Firenze Nord e sul nodo urbano di Bologna, Aspi ha avviato la sperimentazione di un sistema che consentirà al veicolo di comunicare con l’infrastruttura mantenendo lo stesso livello di guida autonoma, anche in assenza del segnale satellitare. A oggi sono già state effettuate due sperimentazioni: sia in ambiente protetto, sia in un tratto autostradale. Ma come funziona? Le antenne da un lato acquisiscono informazioni sui veicoli, dall’altro inviano loro messaggi che contribuiscono ad aumentare la sicurezza e a migliorare l’esperienza di viaggio. Ed è solo il primo passo.

Tecnologia: I più letti