Twitch sotto attacco hacker: a rischio alcuni dati sensibili

Tecnologia

Nella mattina del 6 ottobre un link a un file torrent di 128Gb è stato caricato su 4Chan. L'utente anonimo parla di informazioni trafugate dalla nota piattaforma di video streaming. All'interno anche il codice sorgente del sito, i dati circa i compensi degli streamer dal 2019 a oggi e la documentazione per il lancio di un nuovo marketplace digitale di proprietà Amazon

Twitch sarebbe sotto attacco hacker. Un utente anonimo ha caricato questa mattina su 4Chan, il sito web utilizzato principalmente per la pubblicazione di immagini, un collegamento torrent per scaricare un file enorme: 128Gb. Come affermato dallo stesso hacker, si tratta di dati trafugati dalla piattaforma di streaming Twitch. Il titolo del post ‘twitch leaks part one’ suggerisce che altro materiale potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

Le informazioni rivelate

Codice sorgente della piattaforma, i compensi pagati agli streamer dal 2019 a oggi, dati legati ai client per Pc, mobile e console, Sdk proprietari e informazioni sulle chiavi di sicurezza. Sono solo alcune delle informazioni pubblicati dall’hacker. A queste si aggiunge anche la documentazione per il lancio di un marketplace digitale: Vapor, possibile futuro competitor di Steam (una delle piattaforme di distribuzione di videogiochi più usate al mondo), che potrebbe essere gestito interamente da Amazon. Non è ancora chiaro se il furto comprenda, o meno, password dei profili personali degli utenti registrati e perciò se sia minacciata la privacy dei clienti.

Lo scopo dell'attacco

Come recita il post, lo scopo dell’attacco sarebbe quello di “promuovere la concorrenza nel campo del video streaming”, perché “la loro community è un disgustoso pozzo nero tossico”. Una delle prime testate giornalistiche a occuparsi del caso è il sito Video Games Chronicle (Vgc), al quale una fonte anonima avrebbe dichiarato che quei dati pubblicati sono legittimi. Inoltre, sempre secondo la fonte, i vertici di Twitch sarebbero a conoscenza della violazione sin dalle prime ore in cui si è verificata, presumibilmente lunedì 4 ottobre. Al momento, non è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale da parte della piattaforma di proprietà Amazon.

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