TikTok, il Garante avvia un procedimento: "A rischio la privacy dei minori"

Tecnologia

L'autorità italiana contesta al social network la scarsa attenzione alla tutela dei minori, la facilità di aggiramento del divieto di iscrizione ai più piccoli e poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti

TikTok è finito sotto la lente del Garante per la protezione dei dati personali. L'autorità italiana contesta al social network, popolare soprattutto tra i giovani, diverse violazioni che metterebbero a rischio la privacy dei minori.
Nonostante sulle problematiche poste da TikTok sia in corso un'attività nell'ambito del Comitato che riunisce le Autorità europee, il Garante ha avvertito l'urgenza di aprire comunque un procedimento formale nei confronti del social network a tutela dei minori italiani, contestando la scarsa attenzione alla tutela dei minori, la facilità i aggiramento del divieto di iscrizione ai più piccoli, poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti e  impostazioni predefinite non rispettose della privacy. Come precisato in una nota dal Garante, l'azienda avrà 30 giorni "per inviare memorie difensive e chiedere eventualmente di essere sentita".

Le violazioni: poche tutele verso i minori

 

"L’istruttoria avviata dagli uffici dell’Autorità nel marzo di quest’anno ha messo in luce infatti una serie di trattamenti di dati effettuati dal social network che appaiono non conformi al nuovo quadro normativo in materia di protezione dei dati personali", precisa il Garante, elencando e motivando le principali violazioni che contesta a TikTok. Secondo l'autorità amministrativa italiana, le modalità di iscrizione al social network non tutelano adeguatamente i minori. "Il divieto di iscrizione al di sotto dei 13 anni, stabilito dal social network, risulta infatti facilmente aggirabile una volta che si utilizzi una data di nascita falsa - precisa il Garante per la protezione dei dati personali -  TikTok di conseguenza non impedisce ai più piccoli di iscriversi né verifica che vengano rispettate le norme sulla privacy italiane, le quali prevedono per l’iscrizione ai social network il consenso autorizzato dei genitori o di chi ha la responsabilità genitoriale del minore che non abbia compiuto 14 anni".

 

Poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti

 

Inoltre, evidenzia ancora l'autorità, "l’informativa rilasciata agli utenti è standardizzata e non prende in specifica considerazione la situazione dei minori, mentre sarebbe necessario creare una apposita sezione dedicata ai più piccoli, scritta con un linguaggio più semplice e con meccanismi di alert che segnalino i rischi ai quali si espongono".
Il Garante contesta a TikTok anche il fatto che "i tempi di conservazione dei dati risultano indefiniti rispetto agli scopi per i quali vengono raccolti né appaiono indicate le modalità di anonimizzazione che il social network afferma di applicare". Stessa incertezza, secondo il Garante riguarda anche il trasferimento dei dati nei Paesi extra Ue, "non essendo specificati quelli verso i quali la società intende trasferire i dati, né indicata la situazione di adeguatezza o meno di quei Paesi alla normativa privacy europea".
Infine, l'impostazione predefinita che imposta il profilo degli utenti come "pubblico", secondo l'autorità italiana, "si pone in contrasto con la normativa sulla protezione dei dati che stabilisce l’adozione di misure tecniche ed organizzative che garantiscano, di default, la possibilità di scegliere se rendere o meno accessibili dati personali ad un numero indefinito di persone".

 

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