Ora nell’app è presente un’opzione che permette di interrompere tutte le trasmissioni in corso, cacciare dal meeting eventuali “disturbatori” e segnalarli al team di sicurezza
Col termine “Zoombombing” si indica l’atto di rovinare lo svolgimento di una videoconferenza con contenuti non pertinenti o persino offensivi. Può essere messo in pratica da dei cybercriminali o, più spesso, dai cosiddetti “troll”, gli utenti che si divertono a disturbare e provocare gli altri internauti. Per correre ai ripari nei confronti di questa pratica, Zoom ha annunciato l’introduzione di nuove funzionalità che permettono si sospendere la riunione, bloccando così la visualizzazione dei contenuti indesiderati, e di segnalare lo “Zoombomber”. L’introduzione di queste funzioni è diventata necessaria nel corso degli ultimi mesi, a causa della crescita esponenziale del bacino di utenza dell’app, ormai diventata un punto di riferimento per chi deve lavorare o fare lezione a distanza. Col passare dei mesi, Zoom sta diventato una piattaforma più sicura e ormai molti dei problemi emersi durante la scorsa primavera sono stati risolti.
Come contrastare lo Zoombombing
Chi desidera interrompere una videoconferenza rovinata dallo Zoombombing non deve fare altro che selezionare l’icona “Sicurezza” e poi toccare l’opzione “Sospendi attività partecipanti”. Dopo aver interrotto tutte le trasmissioni in corso, Zoom darà l’opportunità di segnalare l’utente responsabile dell’azione di disturbo e cacciarlo dalla videoconferenza, inviando al tempo stesso una notifica al team di sicurezza dell’app. La nuova funzione è stata introdotta nel client del software su Pc, Mac, Linux, Android e iOS.
Come capire se una videoconferenza è a rischio
Oltre a fornire agli utenti uno strumento con cui fermare lo Zoombombing, Zoom ha introdotto anche un alert che aiuta a capire quando un meeting rischia di diventare il bersaglio di qualche “disturbatore”. Nota come “At-Risk Meeting Notifier”, la funzione scandaglia l’Intenet alla ricerca dei post su social e siti in cui vengono pubblicati i link di collegamento alle videoconferenze su Zoom. Una volta individuato un meeting a rischio, il software avverte subito l’utente che l’ha creato, dandogli anche dei consigli utili su come affrontare la situazione.