Per la filiale statunitense di ByteDance, il colosso cinese che possiede il social media, l’ordine esecutivo firmato dal presidente viola il diritto al giusto processo e alla libertà di parola, difeso dalla costituzione degli Usa
Mancano solo pochi giorni al ban di TikTok negli Stati Uniti. Per evitare di subire un’ingente danno, economico e di immagine, l’azienda ha depositato un’azione giudiziaria contro Donald Trump presso la Corte distrettuale della California. Per la filiale statunitense di ByteDance, il colosso cinese che possiede TikTok, l’ordine esecutivo firmato dal presidente viola il diritto al giusto processo e alla libertà di parola, difeso dalla costituzione degli Usa.
La posizione di TikTok
Nell’azione giudiziaria, TikTok spiega di aver fatto il possibile per soddisfare le continue richieste dell’amministrazione Trump e far capire che l’utilizzo del social media non rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale. L’azienda ha anche sottolineato che il ban dell’applicazione impedirebbe a milioni di cittadini statunitensi di effettuarne il download e utilizzarla nel periodo precedente alle elezioni presidenziali. TikTok, infatti, verrebbe rimossa dagli store di Apple e Google, diventando di fatto impossibile da scaricare e da aggiornare.
L’unico modo per evitare il ban
L’azione giudiziaria potrebbe rappresenta l’ultima speranza di TikTok per evitare il ban. L’accordo con Oracle e Walmart non è stato ancora formalizzato e non è comunque molto ben visto dal governo cinese, che potrebbe decidere di intervenire per bloccare l’operazione. WeChat, l’altra applicazione messa al bando dal decreto firmato da Donald Trump, è riuscita a ottenere una sospensione temporanea del ban per vie legali, dunque anche TikTok potrebbe riuscire a “salvarsi” in questo modo.
Le critiche della stampa cinese
Negli ultimi giorni, la stampa cinese ha aspramente criticato l’accordo tra TikTok, Oracle e Walmart. Il quotidiano China Daily l’ha definito “sporco” e “fondato su prevaricazione ed estorisione”. Per il Global Times, se la filiale statunitense di ByteDance scenderà a patti con i due colossi Usa perderà non solo il controllo del gruppo, ma anche le tecnologie chiave che ha creato e che possiede, subendo un danno difficile da quantificare.