Robot, due terzi dei lavoratori preferirebbero un automa al proprio capo

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

È quanto emerge dai risultati di uno studio svolto in 10 Paesi. Dai risultati ottenuti è emerso che oltre il 50% degli intervistati utilizza già attualmente una forma di intelligenza artificiale sul lavoro 

I risultati di uno studio commissionato dall’azienda tecnologica Oracle a Future Workplace in varie parti del mondo indicano che due terzi dei lavoratori preferirebbero essere gestiti da un robot piuttosto che dal loro attuale manager. Le percentuali più elevate si sono registrate in Asia. In India, per esempio, l’89% dei lavoratori intervistati darebbe più fiducia a un automa che ai propri colleghi umani. Anche in Cina il sondaggio ha portato a un risultato simile (88%). In Francia, Regno Unito e Stati Uniti le percentuali scendono, rispettivamente, al 56%, 54% e 57%. Tutti i partecipanti allo studio hanno valutato le capacità dei robot di fornire informazioni imparziali (26%), risolvere problemi (29%) e mantenere programmi di lavoro (34%).

L’intelligenza artificiale è sempre più diffusa

Nel complesso il sondaggio, svolto in 10 Paesi, ha coinvolto 8.300 lavoratori. Dai risultati ottenuti è emerso che oltre il 50% degli intervistati utilizza già attualmente una forma di intelligenza artificiale sul lavoro: un dato in crescita rispetto al 32% del 2018. I Paesi in cui le innovazioni tecnologiche sono maggiormente diffuse sono la Cina e l’India. Ciò dipende da due fattori: una popolazione giovane e un rapido tasso di adozione tecnologica.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale in agricoltura

Anche in Italia l’intelligenza artificiale sta iniziando a trovare applicazioni in settori sempre più vari. Per esempio, in Trentino, in un vigneto di Roverè della Luna, i ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, inserita da Microsoft nel programma internazionale “Ai for earth” stanno sperimentando un sistema capace di far risparmiare una percentuale elevata dell’acqua impiegata per l’irrigazione. Tramite alcuni sensori è possibile raccogliere vari parametri sulle condizioni di salute delle piante, misurare il livello di umidità del terreno e studiare le condizioni climatiche. Grazie a questi dati gli agricoltori possono capire come ottimizzare l’irrigazione del vigneto e ridurre lo spreco d’acqua.

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