Huawei: il sistema operativo HarmonyOS debutta su due smart TV Honor

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Immagine di archivio (Ansa)

Honor Vision e Pro, due televisori da 55 pollici, sono i primi dispositivi a ospitare il nuovo sistema operativo della casa di Shenzhen, recentemente annunciato come possibile alternativa a Android 

Sono due smart TV di Honor i primi dispositivi a montare il nuovo sistema operativo open source di Huawei HarmonyOS, sviluppato dall’azienda cinese come eventuale alternativa ad Android in seguito alle tensioni con gli Stati Uniti. Honor Vision e Honor Pro sono stati presentati in Cina a poche ore dalle parole di Richard Yu, Ceo della divisione consumer del colosso di Shenzhen che aveva introdotto HarmonyOS in una conferenza stampa. Non stupisce la decisione di testare su due televisori il nuovo sistema operativo, pensato proprio per adattarsi a vari dispositivi.

HarmonyOS debutta su due smart TV

In attesa di capire se il divieto di utilizzare Android sui propri dispositivi sarà confermato, Huawei ha sviluppato un’alternativa fatta in casa. Come specificato da Richard Yu in una recente conferenza stampa, uno dei punti di forza di HarmonyOS sarà la capacità di far comunicare una grande varietà di device. Ecco perché i primi dispositivi a ospitare la novità sono Honor Vision e Honor Pro, due televisioni smart da 55 pollici con risoluzione 4K. Entrambe dotate di 2 GB di Ram e alimentate dal processore (sempre Huawei) Honghu 818, le due TV si differenziano invece per la memoria interna, da 32 GB nella versione Pro rispetto ai 16 GB disponibili su Vision. Honor Pro possiede inoltre una fotocamera a comparsa che può riconoscere volto, corpo e posture grazie all’Intelligenza Artificiale. Tramite le smart TV, e al sistema operativo di Huawei, è poi possibile controllare altri dispositivi connessi presenti in casa.

Huawei, il futuro del nuovo sistema operativo

Con il debutto ufficiale di HarmonyOS, Huawei compie un passo importante verso l’indipendenza da Android, finora componente fondamentale dei dispositivi realizzati dall’azienda di Shenzhen, specialmente gli smartphone. Il nuovo sistema operativo è open source e di conseguenza potrà essere utilizzato anche da altre aziende, aumentando così la concorrenza sia per Google che Apple. A far gola in modo particolare agli sviluppatori potrebbe essere la flessibilità di HarmonyOS, con le applicazioni che dovrebbero funzionare indistintamente su ogni dispositivo, eliminando così la necessità di sviluppare appositi software.

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