Secondo il Digital News Report 2019 di Reuters, in Italia il 52% degli utenti consulta le news sui social media o sulle app di messaggistica: il 33% legge le news su Facebook, l’8% su WhatsApp e il 5% su Instagram. Sky TG24 sul podio dei siti più affidabili
Il mezzo più utilizzato per leggere le notizie è lo smartphone: due persone su tre (66%) lo utilizzano abitualmente per tenersi informati sui fatti che avvengono nel mondo. A suggerirlo sono i dati emersi dal Digital News Report 2019 di Reuters, che ha indagato le abitudini delle popolazioni di 38 Paesi, sparsi in sei continenti.
In buona parte dei Paesi presi in considerazione dallo studio, la popolazione al mattino usa proprio lo smartphone per apprendere le breaking news, mettendo in secondo piano la radio e i quotidiani cartacei per questa funzione. Tiene solo la televisione, con spettatori e ricavi rimasti sostanzialmente invariati negli anni di riferimento. Resta stabile il numero di persone (il 58%) che in Italia guardano le notizie sul piccolo schermo, a differenza degli altri Paesi dove sono in calo. Il report propone anche una fotografia dell’indice di affidabilità delle diverse testate italiane e anche quest'anno conferma Sky TG24 tra i top brand news, al secondo posto posto tra i "brand trust" e al terzo tra i "top online brands".
I numeri in Italia
Anche in Italia gli smartphone sono il mezzo più utilizzato per consultare le notizie online. Nella penisola, il 52% dei mattinieri che legge le ultime news ricerca le informazioni sui social media o sulle applicazioni di messaggistica. Nello specifico, il 33% legge le news su Facebook, l’8% su WhatsApp e il 5% su Instagram. Inoltre, meno del 20% resta aggiornato accedendo ai siti o alle applicazioni dei mezzi d’informazione (il 19%), l’11% legge le notizie tramite alert e notifiche e l’11% utilizza gli aggregatori di notizie, quali Google News.
In calo la fiducia nei social e nei mezzi d'informazione
Negli ultimi anni è calato il numero degli utenti che si affida ai social per leggere le notizie, conseguenza diretta della grande quantità di notizie false che circolano in rete. La crescita del populismo, la polarizzazione delle notizie e i timori sulla disinformazione hanno fatto diminuire nel mondo la fiducia non solo nei social media, ma nei mezzi d’informazione in generale, anche se lo spettro delle fake news spinge un numero crescente di persone a selezionare le fonti più tradizionali e ritenute più affidabili. Se nel 2015 più del 40% della popolazione utilizzava settimanalmente Facebook per tenersi aggiornato, ora questa percentuale è scesa al 36%. In crescita, invece, WhatsApp che sale al 16%, mentre Twitter resta fisso al 10%. Nel corso degli anni è aumentata anche la percentuale della popolazione che legge le news da Instagram (9%) e da Messenger (8%). Snapchat è, invece, al 3%.
In ogni caso, la fiducia nelle notizie è in calo a livello globale ed è passata dal 44 al 42%. Per quanto riguarda l’Italia, la fiducia è scesa dal 42 al 40%, mentre in Francia è crollata addirittura di 14 punti, a quota 24%, soprattuto in seguito al fenomeno dei gillet gialli, i cui seguaci hanno più volte preso di mira i mezzi d’informazione.
In media, il 55% degli interpellati si dice preoccupato dalla sua capacità di distinguere tra realtà e fake news, mentre è scarsa la fiducia nel fatto che i media controllino il potere. In Italia lo crede solo il 33%.