Auto autonome imparano a guidare dall’uomo grazie a un sistema del Mit

Tecnologia
Auto autonoma (Getty Images)

Il nuovo algoritmo è stato presentato dai suoi sviluppatori in occasione della Conferenza internazionale sulla Robotica e l'Automazione (Icra 2019), tenutasi a Montreal 

Le auto a guida autonoma imparano a guidare proprio dall’uomo, grazie a una nuova tecnologia sviluppata da un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit).
Il nuovo algoritmo è stato presentato dai suoi sviluppatori in occasione della Conferenza internazionale sulla Robotica e l'Automazione (Icra 2019), tenutasi a Montreal.
L’innovativo sistema di controllo autonomo rende più ‘umana’ la guida di questa tipologia di veicoli, in grado di orientarsi su nuove strade e traiettorie prendendo esempio da un pilota in carne ed ossa.

Veicoli autonomi imparano dalla guida di piloti umani

La maggior parte degli algoritmi finora utilizzati per gestire la traiettoria dei veicoli a guida autonoma si basa sullo studio di articolate mappe, comunemente ottenute con scansioni in 3D.
Il nuovo sistema, invece, permette a questa tipologia di macchine di orientarsi su percorsi sconosciuti basandosi solamente sulla ‘vista’ delle telecamere e su semplici mappe Gps ed emulando lo ‘stile di guida’ e il ragionamento degli automobilisti umani.
"Basta scaricare una nuova mappa affinché l'auto possa navigare per strade mai viste prima", spiega Alexander Amini, ricercatore dello studio.

Come funziona il nuovo sistema

Il sistema del Mit è stato addestrato con le informazioni ricavate da nuovi percorsi effettuati da piloti alla guida di veicoli autonomi dotati di Gps e telecamere.
Grazie a un modello di apprendimento automatico (la 'rete neurale convoluzionale), le macchine sono in grado di emulare la guida degli automobilisti, riuscendo a calibrare il movimento delle ruote anche su strade sconosciute, ponderando tutte le informazioni a disposizione. Così facendo i veicoli sono in grado di gestire la guida sia sulle strade dritte che nelle rotatorie o agli incroci, riuscendo a cambiare la traiettoria quando le telecamere osservano un percorso differente rispetto a quello riportato sulle mappe GPS.
I ricercatori hanno testato il loro innovativo sistema in una simulazione dove 16 macchine a guida autonoma hanno saputo destreggiarsi in un nuovo percorso, affiancate da diverse centinaia di altri veicoli.
“I veicoli autonomi non erano in comunicazione diretta ma gestivano l'algoritmo proposto in parallelo senza conflitti o collisioni", spiega  Alyssa Pierson, tra gli autori dello studio.

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