Streamer, fino a 50.000 dollari all’ora per promuovere i videogiochi

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo il Wsj gli sviluppatori sono pronti a pagare ricche cifre per far sponsorizzare ai videogiocatori più popolari i nuovi titoli, con partite in streaming che attirano migliaia di utenti 

‘Ninja', il videogiocatore capace di guadagnare circa 10 milioni di dollari soltanto nel 2018, sarebbe decisamente in buona compagnia. Un nuovo report del Wall Street Journal rivela infatti che molti sviluppatori stanno guardando con sempre più interesse ai fenomeni dei videogame, capaci con la loro abilità e popolarità di ottenere migliaia di visualizzazioni in streaming durante le proprie sessioni di gioco, complice la diffusione di piattaforme come Twitch. A lasciare a bocca aperta, però, sarebbero le cifre che i colossi del gaming sarebbero disposti a sborsare per questa pratica: in alcuni casi, infatti, gli utenti guadagnerebbero fino a 50.000 dollari per una sola ora di gioco.

‘Ninja', 1 milione da EA per giocare a Apex Legends

Richard Tyler Bevins, noto come il ‘Ninja’, sarebbe quindi soltanto il capofila di una categoria sempre più in crescita. Come spiega il Wsj, il fenomeno degli streamer starebbe riscuotendo così tanto successo che alcune delle maggiori aziende produttrici di videogiochi, da Electronic Arts a Ubisoft, avrebbero deciso di utilizzare un corposo budget per pagare i videogiocatori a fini promozionali. Ad esempio, proprio il ‘Ninja’ avrebbe ricevuto circa un milione di dollari dalla stessa EA per trasmettere in streaming per alcuni giorni le sue partite ad Apex Legends. Per gli sviluppatori, infatti, questi utenti fungerebbero da cassa di risonanza, aiutando a sponsorizzare i giochi appena lanciati grazie alle innumerevoli visualizzazioni ottenute.

Gli streamer come nuova forma di marketing

Proprio dalle views dipenderebbe il compenso corrisposto: secondo il Wsj, a seconda della popolarità, il ‘listino’ andrebbe dai 25.000 ai 50.000 dollari all’ora. Le cifre potrebbero sembrare certamente esagerate, eppure questa innovativa forma di marketing possiede un potenziale inestimabile per gli sviluppatori, che possono investire su giocatori che hanno “il potere di convincere la gente ad acquistare un titolo sul quale sono ancora indecisi”, come spiega al Wsj Benjamin Lupo, uno degli streamer pagati da EA per promuovere Apex Legends. In altre parole, vedere un gamer di successo cimentarsi in modo appassionato su un nuovo prodotto pare valere molto di più di una recensione positiva. Ecco perché anche Take Two e Ubisoft sono pronti a pagare lautamente un team di streamer in vista del lancio dei titoli Borderlands 3 e  Tom Clancy's Ghost Recon Breakpoint, che avverrà nei prossimi mesi.

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