Ue, con norme Gdpr quasi 100mila reclami per violazione della privacy

Tecnologia
Foto di archivio (ANSA)

I reclami presentati riguardano soprattutto attività di telemarketing, mail promozionali e video sorveglianza. I commissari: “Cittadini più consapevoli dell'importanza della protezione dei dati e dei loro diritti” 

Iniziano a vedersi i primi effetti dell’entrata in vigore del Gdpr, la normativa europea a tutela dei dati personali, che mira a regolare soprattutto le attività di compagnie che operano sul web. In occasione della Giornata per la privacy, la Commissione europea ha reso noto che dallo scorso 25 maggio a oggi sono stati quasi 100mila i ricorsi presentati da cittadini europei per violazione della privacy, una cifra record emersa dai dati forniti dall'insieme dei Garanti dei 28 stati membri che ricevono e trattano i reclami.

Cittadini più consapevoli

I commissari Frans Timmermans, Andrus Ansip e Vera Jourova hanno fatto un bilancio dei primi mesi dall’introduzione della normativa: "Stiamo già cominciando a vedere gli effetti positivi delle nuove regole, i cittadini sono diventati più consapevoli dell'importanza della protezione dei dati e dei loro diritti, che stanno ora esercitando", al punto che le autorità della privacy nazionali "hanno ricevuto finora oltre 95mila ricorsi da parte dei cittadini". I reclami presentati riguardano soprattutto attività di telemarketing, mail promozionali e video sorveglianza.

Maxi multa a Google

Sulla base dei nuovi obblighi stabiliti dal nuovo regolamento europeo sono state finora comminate tre multe. La vittima più illustre è sicuramente Google, sanzionata pochi giorni fa dalla Commission nationale de l'informatique et des libertés (Cnil), l’autorità nazionale francese per la protezione dei dati personali, con un’ammenda da 50milioni di euro. Il colosso di Mountain View è reo di non aver fornito agli utenti informazioni trasparenti e facilmente accessibili sulle proprie politiche di gestione dei consensi all’utilizzo delle informazioni sensibili.

Google Irlanda titolare del trattamento dati

Le modifiche alla propria politica europea sulla privacy apportate lo scorso 22 gennaio non sono quindi servite a Google per evitare la maxi multa. Tra i principali cambiamenti messi in atto, Google Irlanda, quartier generale di Mountain View nel Vecchio Continente, ha sostituito la californiana Google Llc come titolare del trattamento dei dati, diventando anche responsabile delle informazioni degli utenti e del rispetto delle leggi vigenti sulla privacy.

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