Con il titolo sviluppato da Ninja Theory viene introdotto nel mondo del gaming il delicatissimo tema della sanità mentale
Cosa sareste disposti a fare per salvare l’anima del vostro amato intrappolato negli inferi, nello specifico quelli vichinghi? La domanda può sembrare bizzarra, ma non se si tratta di Hellblade: Senua’s Sacrifice, il gioco sviluppato da Ninja Theory e pubblicato da 505 Games il cui lancio della versione fisica è stato annunciato per PlayStation 4 (ma la versione pacchettizzata è disponibile anche per Xbox One ditribuita da Microsoft). L’avventura, come avrete capito dalla domanda iniziale, è un dark fantasy in stile azione con protagonista una guerriera celtica, Senua, impegnata per amore in un inquietante viaggio all’inferno.
Ma ancora più particolare è un elemento della personalità di Senua, una psicosi che di fatto porta dentro i videogiochi il tema delicatissimo della malattia mentale. Hellblade: Senua’s Sacrifice è stato infatti creato in collaborazione con neuroscienziati e persone affette da questo tipo di problemi, così da rendere l’esperienza di entrare nella mente di Senua ancora più credibile. I momenti di lotta sono soprattutto contro le sue paure (e i puzzle da risolvere, anche se semplici, sono integrati perfettamente nella narrazione).
Ma c’è di più: Ninja Theory ha creato, sul sito ufficiale del gioco, una pagina di assistenza dedicata alle persone che soffrono degli stessi disturbi psichici descritti in Hellblade: Senua’s Sacrifice con indicazioni su come ottenere supporto medico specializzato nel proprio Paese.
Anche per questo motivo il gioco, ovviamente riservato a un pubblico adulto, è stato accolto in maniera positiva dalla critica con cinque premi ai BAFTA Games Awards, inclusi Best British Game, Best Artistic Achievement, Best Game Beyond Entertainment, Best Performer e Best Audio Achievement (più il il Game Awards per Best Audio Design, Best Performance e Best Game for Impact nel 2017).
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