Tutte le apparizioni del papà dei personaggi con cui amava mischiarsi per giocare anche in digitale
Fumetti, cinema e anche videogiochi. Stan Lee la sua firma, e la sua faccia, l’ha messa in ogni prodotto portasse il marchio Marvel, dimostrandosi un precursore in ogni settore del mondo dell’intrattenimento, non solo quello della carta su cui ha dato vita ai suoi eroi. Un gigante che ha interrotto il dominio unidimensionale dell’eroe senza macchia e senza paura (o con qualche macchia, ma comunque granitico nelle sue certezze) sostituendolo con il mantra di supereroi con super-problemi. Emarginati come il nerd Peter Parker, bullizzato da compagni di liceo come l’atletico Flash Thompson che solo parzialmente trova riscatto indossando il costume dell’Uomo Ragno, o con disabilità fisiche come Matt Murdock l’alter ego di Devil che è cieco o lo storpio Donald Blake che presta le sembianze umane al divino Thor, o ancora come i suoi super gruppi di freak, dei veri e propri mostri per la società come i Fantastici Quattro o gli X-Men (il cui leader, guarda caso, è un professore che comanda i suoi mutanti con la forza della mente, ma seduto su una sedia a rotelle). Eroi bisognosi d’aiuto, insomma, come bisognoso d’aiuto appare Stan Lee nella sua forse più riuscita apparizione all’interno del mondo dei videogiochi. Il creatore dell’universo Marvel è parte integrante del gameplay di Lego Marvel Super-Heroes (2013), dove sotto forma di mattoncino è il personaggio da salvare per accumulare nella storia bonus lungo il cammino (esattamente come accade nel titolo Lego dedicato a Batman a un altro personaggio iconico come Adam West, l’attore che interpretò il pipistrello nella serie tv anni ’60) e, una volta sbloccato, può venire utilizzato insieme agli altri coloratissimi eroi e fare sfoggio di gran parte dei loro poteri.
Un carriera digitale quasi ventennale
In precedenza aveva frequentato con una certa assiduità il mondo digitale per quasi vent’anni, quasi sempre in giochi con protagonista il suo amato Spider-Man (come si chiama negli Usa e che creò sugli albi a fumetti, insieme a Steve Ditko, nel lontano 1962) nei titoli usciti nel 2000 e nel 2001, anche se solo come voce narrante, mentre nel 2009 in Marvel Ultimate Alliance 2 impersona il senatore Lieber (il suo vero cognome). Lo stesso anno in Super Hero Squad è il sindaco di Super Hero City, l’anno seguente invece torna a raccontare un’avventura dell’Arrampicamuri (Spider-Man: Shattered Dimensions) ma già nel 2012 in Marvel Origins ci rimette la faccia, sempre per tenere unito il filo che unisce le origine delle sue creature e in The Amazing Spider-Man si lancia addirittura nel fitto dell’azione, volteggiando con la ragnatela tra i grattacieli di New York e prendendo a calci e pugni i cattivi esattamente come fa il suo eroe più celebre. Nel 2013 in Marvel Heroes Omega è un agente dello Shield e non si limita a comparire nel suo universo, ma anche in quello di un quiz-game dedicato alla famosa serie tv a cartoni Family Guy. Nel 2014 torna a interagire con Peter Parker in The Amazing Spider-Man 2 nei panni del proprietario di un negozio di fumetti che prima di essere soccorso da Spidey gli dice quanto sia dispiaciuto per suo zio Ben. Per chiudere il cerchio da dove lo avevamo iniziato, nel 2016 e nel 2017 è un personaggio giocabile anche in Lego Marvel’s Avengers Lego Marvel’s Superheroes 2. In maniera più in linea con le sue apparizioni cinematografiche, Stan Lee compare anche in Marvel’s Spider-Man, il blockbuster di Insomniac Games per Sony, dopo un dialogo tra Peter Parker e Mary Jane all’interno del loro ristorante preferito. Anche cronologicamente questo, si può definire l’ultimo cameo di Stan “The Man”, non solo all’interno di un videogioco. Ma se l’uomo se n’è andato, resta la leggenda.
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