Bottino record per la vendita di copie fisiche del gioco nei primi tre giorni di lancio. Si tratta del secondo risultato di sempre dopo Grand Theft Auto V
Il bottino è sicuramente maggiore di qualsiasi colpo a diligenza, banca o ferrovia di tutta la turbolenta storia del Far West: 725 milioni di dollari. E’ quanto ha incassato nei primi tre giorni di lancio Red Dead Redemption 2 dalla vendita di copie fisiche del gioco. Si tratta del secondo risultato di sempre (di meglio ha fatto solo Grand Theft Auto V) che candida l’ultima fatica di Rockstar Games come migliore gioco dell’anno.
E fatica è il termine esatto per esprimere quanto abbiamo sperimentato provando il gioco. Quel genere di fatica che deriva dalla fisicità di ogni azione che si compie all’interno della storia. Esattamente come ci si immagina che fosse difficile vivere in quei tempi in cui spesso il più forte, al netto dei tutori della legge, aveva il sopravvento sul più debole. Il mito della frontiera in Red Dead Redemption è forse al crepuscolo, ma sulle nostre console appare vivo come non mai. Dopo pochi minuti di gioco ci si trova già completamente immersi non solo in una fitta nevicata che ricorda The Eightful Eight tarantiniano ma in un gameplay intuitivo e appagante. I sottotitoli (peccato non potere contare su un doppiaggio in italiano, forse l’unica pecca, almeno per il nostro pubblico, del gioco) ti consentono di prendere subito la direzione corretta in un vastissimo open world, che nulla vieta di esplorare in libertà per apprezzare ogni singola sfumatura e ogni curatissimo dettaglio. I personaggi con cui il nostro eroe, o forse sarebbe meglio dire antieroe visto che si tratta del bandito Arthur Morgan della banda Van der Linde, si trova a interagire hanno una tridimensionalità straordinaria e dalle prime battute vi si instaura un legame di solidarietà estrema che non può che rafforzarsi nel prosieguo della storia.
Per non togliere il piacere della scoperta, vi accenniamo solo la prima missione in cui il nostro Morgan, insieme ad altri due sodali, si reca a cercare generi di sostegno per i feriti e le donne del gruppo in fuga dopo un colpo andato a vuoto e si trova subito a scontrarsi con i membri di una banda rivale, e a salvare una donna. L’episodio è calibrato alla perfezione per farci prendere confidenza con i comandi del gioco: dialoghi, cavalcatura, sparatoria, esplorazione e raccolta di beni e oggetti utili, scelte che condizionano l’evoluzione del personaggio nel suo cammino. Potrete insomma scegliere in ogni istante se essere un onorevole fuorilegge o una spietata carogna, ma non crediate che ogni singola vostra azione non abbia un peso determinante nel ripido sentiero verso la fuga e, forse, la salvezza.
E’ anche questo il fascino del gioco, la possibilità di alternare fasi di azione a quelle più contemplative basate su dialoghi ben strutturati e funzionali alla costruzione della trama. Anche una battuta di caccia (in cui abbandonerete colt e Winchester per utilizzare arco e frecce) diventa occasione di apprezzare i paesaggi e stabilire precise strategie. Gli oggetti collezionabili li potrete infilare nella vostra vasta (almeno virtualmente) bisaccia e non occorrerà troppo tempo perché vi tornino utili. La cavalcata è appena iniziata, insomma, e c’è da scommettere che consumerete i pollici per non smettere di girovagare per un West mai stato così vicino.