Una ricerca della John S. and James L. Knight Foundation ha dimostrato che l’80% dei profili che ha diffuso notizie false su Twitter prima delle elezioni Usa continua a essere attivo
'Fake news', traducibile in italiano con ‘notizie false’, è un’espressione comunemente utilizzata per riferirsi alle fonti false, ingannevoli, clickbait presenti nel web. Attualmente questo termine è impiegato per riferirsi a un largo numero di fenomeni molto differenti tra loro. C’è chi, per esempio, crea delle fake news per scopi di clickbaiting, realizzando degli articoli con dei titoli accattivanti ma che non rispecchiano la realtà o chi invece le utilizza al solo fine di influenzare l’opinione altrui con finalità politiche.
L’espressione 'fake news’ è stata introdotta nel dizionario proprio a seguito del suo massiccio utilizzo soprattutto in ambito politico, in concomitanza con il referendum sulla Brexit e con le elezioni statunitensi, nel 2016. Una ricerca, condotta dalla John S. and James L. Knight Foundation, ha recentemente dimostrato che l’80% dei profili che su Twitter ha diffuso notizie false prima delle elezioni Usa dell’8 novembre 2016 continua a essere attivo e a pubblicare oltre un milione di tweet al giorno.
Analisi di oltre 10 milioni di tweet
Per compiere lo studio, gli esperti hanno monitorato più di 10 milioni di tweet e retweet postati sia prima che dopo le elezioni, al solo fine di studiare l’evoluzione delle fake news.
È così emerso che sul social network, tra marzo e aprile 2017 (dopo le elezioni), sono state inviate circa 4 milioni di fake news. Nel mese precedente alle elezioni, invece, i tweet pubblicati di questo genere sono stati più di 6,6 milioni.
Nello specifico, il 65% delle notizie false viene diffuso da 10 siti principali. Secondo i dati raccolti dal machine learning, inoltre, i siti in questione sarebbero per il 33% bot o account automatizzati.
Le fake news su Twitter corrono velocemente
Non è un caso che le fake news su Twitter raggiungano così tanti utenti. Un recente studio del Mit ha dimostrato, infatti, che le notizie false si diffondono molto più velocemente rispetto a quelle autentiche. Dall'esperimento è emerso che queste ultime impiegano sei volte più tempo per raggiungere un determinato numero di persone.
“Le persone che condividono notizie nuove sono viste come più informate”, spiega Sinan Aral, esperto in questo settore.