Grazie ai social media i giovani si interessano alle campagne sociali

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo ha dimostrato un sondaggio condotto da Think tank Demos e commissionato da Facebook. Secondo due terzi degli intervistati, i social sarebbero in grado di portare dei cambiamenti importanti nel mondo 

Nelle ultime settimane, la campagna inglese Scroll Free September ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti negativi che l’utilizzo dei social media può avere sul benessere psichico delle persone. Le piattaforme online portano però con sé anche degli innegabili vantaggi e, quando vengono utilizzate nel modo corretto, possono rivelarsi delle ottime rampe di lancio per campagne di sensibilizzazione su temi delicati e importanti.

I social media e le campagne sociali

Campagne come il movimento #metoo e la ALS Ice Bucket Challenge, infatti, hanno avuto un impatto positivo, dimostrando come i social possano essere un ottimo mezzo per veicolare messaggi seri e socialmente rilevanti.
Secondo una nuova ricerca, molti utenti giovani stanno usando Facebook, Twitter ecc. per combattere le battaglie sociali che più hanno a cuore, nella speranza di ottenere dei risultati concreti. Lo studio dimostra, inoltre, che i social sono diventati una piattaforma fondamentale per questo tipo di contenuti.
Think tank Demos ha svolto un sondaggio su 2.000 persone di età compresa tra i 16 e i 25 anni, tra cui alcuni giovani attivisti, e ha scoperto quanta importanza venga attribuita ai social media per la buona riuscita delle campagne sociali. I risultati evidenziano come circa due terzi degli intervistati ritengano le piattaforme online essenziali per ottenere un cambiamento nella società. È stata svolta un’altra indagine sulle persone di età compresa tra i 35 e i 50 anni e, anche in questo caso, una percentuale abbastanza significativa (circa il 55%) si è espressa a favore dei social media.

Il ruolo di Facebook

Il report, chiamato Plugged-In, era stato commissionato da Facebook e l’azienda di Mark Zuckerberg si è detta soddisfatta prer i risultati ottenuti. I ricercatori, però, sarebbero un po’ meno entusiasti e ritengono che non sia saggio affidarsi troppo ai social media. A loro avviso, infatti, sussisterebbe il rischio concreto che le voci delle persone non presenti sulle piattaforme online possano essere in qualche modo ignorate.
Facebook è consapevole del problema e intende aiutare chi ha poca dimestichezza con la tecnologia a esprimere le proprie opinioni sui social. 

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