Dall’indipendente Open-Lab un curioso gioco che unisce calcio e letteratura al divertimento. Ce ne parla uno degli sviluppatori
Non di solo Fifa vive l’appassionato di videogiochi di calcio. Almeno questa è la speranza che nutre Open-Lab che per il vasto pubblico dei patiti del pallone e di intrattenimento elettronico ha pensato a un prodotto inedito: Football Drama (VISITA IL SITO). Si tratta di un gioco di tipo manageriale-narrativo, di cui proprio l’approccio “letterario” risulta la chiave più innovativa, rifacendosi a opere come “Il Mundial dimenticato” (tratto da un racconto di Osvaldo Soriano) e altri classici del genere, da Galeano a Hornby. Il titolo è ancora in fase di sviluppo, il lancio è previsto per Febbraio-Marzo, ma già alla prossima Games Week di Milano, in programma 5-6-7 Ottobre nel capoluogo lombardo, sarà disponibile una prima demo giocabile. “Il gioco si può già prenotare su Steam, ma stiamo già pensando a eventuali versioni per console – spiega Pietro Polsinelli, uno dei soci fondatori di Open-Lab, piccola agenzia indipendente che ha già prodotto per terzi interessanti esperimenti educational -. Sicuramente sarà realizzata in inglese e in italiano, ma dovrebbe essere tradotta anche in francese e spagnolo. L’idea nasce dal fatto che ci sia tanta letteratura sul calcio, tanto storytelling, che finora non sono stati utilizzati per il mercato videoludico e quindi è una prospettiva ancora inesplorata”.
Al di là dei riferimenti letterari, che rendono accattivante l’accostamento di due mondi che possono apparire distantissimi come quello dei libri e quello dei videogiochi, anche il gameplay suscita curiosità. “Per quanto riguarda il gioco (GUARDA IL TRAILER), si sviluppa in due momenti principali – prosegue il game designer - . Il primo in cui si collezionano carte che poi si useranno durante la partita e quello del match in senso stretto, dove si dovranno eseguire scelte binarie che indirizzeranno le sue sorti e quella del giocatore che veste i panni dell’allenatore. Il campionato coinvolge dieci squadre, ispirate ad alcune vere grandi squadre di club, i cui nomi abbiamo un po’ storpiato”.
Un’operazione per una piccola compagnia potrebbe presentare dei rischi, ma che non sembrano spaventare gli sviluppatori. “Ovviamente ci aspettiamo un buon risultato – prosegue Polsinelli- anche in base al successo di altri prodotti analoghi come 80 Days, Reigns e Sunless Sea, a cui in qualche modo ci siamo ispirati per questa opera prima con cui entriamo direttamente in gioco e non come in passato con prodotti sviluppati per terzi. I nostri punti di forza, considerato che non possiamo permetterci il confronto con colossi del settore, sono la cura per i dettagli a partire dalla grafica”. “Dopo una decina d’anni crediamo sia giusto fare uscire un gioco che per noi ha valore di per sé, al di là delle vendite – conclude -. D’altronde abbiamo acquisito esperienza sul mercato dove ormai c’è un rapporto diretto tra produttore e distributore”.