eCall obbligatorio sulle auto nuove: ecco come funziona
TecnologiaTutte le vetture omologate nell'Unione europea a partire dal 31 marzo 2018 saranno dotate del dispositivo salvavita che chiama automaticamente il 112 in caso di emergenza. Una novità che potrebbe salvare migliaia di vite ogni anno
Il 31 marzo 2018 è ufficialmente cominciata l'era dell'eCall. Tutte le auto di nuova omologazione devono essere dotate del dispositivo che consente la chiamata automatica d'emergenza in caso di incidenti stradali.
Come funziona
Il sistema eCall sfrutta un dispositivo installato su tutti i veicoli di nuova omologazione. Quando rileva un impatto o una forte decelerazione causata da un incidente, l'apparecchio chiama automaticamente il 112, numero unico di emergenza per i 28 Paesi dell'Unione europea. Il sistema permette ai soccorritori di conoscere non solo la posizione del veicolo, ma anche alcune informazioni sulle sue caratteristiche (modello e tipo di alimentazione) e il numero delle persone a bordo. Dati preziosi per consentire l'organizzazione degli interventi di assistenza. L’impulso può anche essere attivato manualmente premendo un pulsante apposito sul cruscotto.
Le origini
L'introduzione dell'eCall è avvenuta in tutti i Paesi dell'Unione europea e deriva dalla disposizione Ue 758 del 2015, ma la storia dell'eCall è in realtà più "antica". Già nel 1999, infatti, lo European Civil Service aveva ideato una prima versione europea del concetto di chiamata automatica di emergenza, in alternativa al sistema GPS statunitense. Dopo il primo progetto, chiamato eSafety, nel 2005 si inizia a parlare di eCall, un sistema in grado di contattare i servizi di emergenza in caso di sinistro stradale, allegando alla chiamata le coordinate precise del luogo dell'incidente. Dopo alcuni rinvii, il piano viene ripreso in mano dalla Commissione europea nel 2013. Nel 2015 il Parlamento europeo dà infine il via libera alla regolamentazione che sancisce l'installazione obbligatoria della tecnologia eCall su tutte le nuove auto a partire da aprile 2018. L'Italia è stato tra l'altro uno dei primi Paesi a dare il via alla sperimentazione su strada del progetto, nel maggio 2017.
Dimezzare i tempi di intervento
Il dispositivo eCall può essere attivato anche sui veicoli immatricolati prima del 31 marzo per un costo di circa 120 euro. Entro il 2021 la Commissione europea valuterà gli effetti che il nuovo dispositivo avrà avuto effettivamente sulla riduzione degli incidenti e la rapidità dei soccorsi e deciderà se estendere l’obbligo anche per gli altri veicoli in circolazione, come autobus e camion. L'intenzione di Bruxelles è quella di ridurre sensibilmente il numero delle vittime causate da incidenti stradali. Secondo uno studio condotto per conto della Commissione europea, il sistema eCall potrebbe ridurre il tempo di risposta alle emergenze del 50% salvando la vita di 2500 persone l'anno.
Il nodo privacy
L'introduzione obbligatoria dell'eCall ha destato qualche preoccupazione sul tema della privacy in merito alla raccolta dei dati. Già durante la discussione alcuni parlamentari avevano sollevato il problema, ma in realtà il dispositivo rispetterebbe pienamente le regole sulla privacy in vigore nei Paesi dell’Ue. Secondo quanto hanno spiegato l'Europarlamento e la Commissione europea, il sistema eCall raccoglierà solo "informazioni minime" e non consentirà che i dati raccolti dai centri di emergenza o dai loro partner siano trasferiti a terzi senza il consenso esplicito della persona interessata. Il dispositivo non sarà connesso in maniera permanente alla rete, alla quale accederà automaticamente solo in caso di incidente stradale grave oppure manualmente qualora il guidatore dovesse premere l'apposito pulsante sul cruscotto della sua auto.