E’ stata realizzata in Arabia Saudita e sta diventando virale anche in Occidente (è la numero 1 in 25 paesi). Permette di inviare messaggi anonimi ai propri conoscenti, senza però la possibilità di rispondere o continuare la conversazione in altro modo.
Sarahah in arabo vuol dire “onestà”. E proprio nel tentativo di creare comunicazioni più oneste tra dipendenti e datori di lavoro che l’anno scorso lo sviluppatore saudita Zain al-Abidin Tawfiq ha deciso di realizzare il sito web Sarahah.com. Dopo un discreto successo nel mondo arabo, lo scorso Giugno l’ideatore ha deciso di rilasciare anche la versione app. Ed è subito scoppiato il fenomeno virale tra i più giovani, soprattutto negli Stati Uniti, che hanno iniziato a utilizzarla anche in contesti extra-lavorativi. Al momento, secondo i dati raccolti dal Financial Times, è l’app più scaricata in 25 paesi, con 15 milioni di utenti registrati e 5 milioni di download. Segno che i servizi di comunicazione anonima sono sempre più richiesti dagli utenti in fuga dai social network poco attenti alla privacy. Allo stesso tempo, però, queste app pongono anche una serie di problemi di abusi.
Come funziona
Sarahah è un’app super-minimale, disponibile per iOS e Android, che permette di cercare altri utenti nel proprio elenco dei contatti per inviare brevi messaggi del tutto anonimi. Chi riceve il messaggio non può replicare in nessun modo, né tanto meno cercare di risalire all’identità del mittente. Mentre si sceglie il destinatario l’app suggerisce di inviare un “messaggio costruttivo”. Gli utenti possono creare dei filtri per bloccare determinati contatti indesiderati.
Il boom virale via Snapchat
La versione app di Sarahah è arrivata poco prima che Snapchat rilasciasse una nuova funzionalità che permette di linkare ad altre app o siti web. E così, quando si crea un nuovo Snap, è possibile inserire il link al proprio profilo Sarahah in modo da ricevere feedback anonimi dai propri follower. Anche diversi utenti di Instagram hanno iniziato a inserire il profilo Sarahah nella propria bio, chiedendo poi messaggi anonimi.
Questi utilizzi hanno senza dubbio contribuito a far esplodere il fenomeno virale dell’app saudita tra i giovani occidentali, come ha ricostruito la webzine Mashable.
Con il successo sono arrivate anche le prime bufale virali, tra cui quella (smentita dagli ideatori) che Sarahah avrebbe presto rivelato l’identità di tutti i propri utenti.
Le altre app anonime
Sarahah non è la prima app di messaggistica anonimia. In passato sono diventati molto popolari servizi come Yik Yak, Secret e After School. Tutti pero hanno dovuto fare i conti con potenziali abusi ed episodi di bullismo. Tanto che ora c’è già chi si chiede se anche Sarahah non diventerà un ritrovo di troll. L’ideatore Zain al-Abidin Tawfiq ha cercato di introdurre nel design diversi elementi che spingono gli utenti ad essere positivi, a cominciare dal claim “Lascia un messaggio costruttivo”. Sono poi presenti funzionalità che permettono di favorire “i messaggi che ti sono piaciuti” o di “selezionare la tua audience”. “Facciamo del nostro meglio per monitorare cosa succede e fare miglioramenti. Spero davvero che Sarahah aiuti a migliorare la comunicazione” ha spiegato il fondatore.