Dalle fake news alla globalizzazione, il "manifesto" di Zuckerberg

Tecnologia
Mark Zuckerberg (Getty Images)
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Una lettera firmata dal ceo di Facebook affronta varie tematiche in cui è coinvolta la piattaforma, che punta a diventare lo strumento di una "comunità globale" correttamente informata

“Stiamo costruendo il mondo che tutti vogliamo?”: con questa domanda comincia la lettera di Facebook, con cui Mark Zuckerberg intende affrontare le sfide più importanti nelle quali è coinvolto il famoso social network. Negli ultimi mesi Facebook è stato bersaglio di diverse critiche per via dell'utilizzo sconsiderato di alcuni utenti, che hanno approfittato della piattaforma per diffondere e dare visibilità, ad esempio, a propaganda xenofoba e a notizie false. Il colosso di Menlo Park ha quindi deciso di prendere di petto la situazione, chiarendo la sua responsabilità nell'uso che viene fatto dei suoi spazi.

 

Una comunità globale - “Facebook esiste per portarci più vicini l'un l'altro e costruire una comunità globale. Quando abbiamo cominciato, quest'idea non era controversa”, scrive il Ceo di Facebook nella prima parte della sua lettera. Ora però “nel mondo ci sono persone lasciate indietro dalla globalizzazione e movimenti a favore del ritiro dalla connessione globale”. Il numero uno del social network non vuole prendere una posizione netta sulla questione, limitandosi a sottolineare che “in tempi come questi, la cosa più importante che noi di Facebook possiamo fare è sviluppare un'infrastruttura sociale in grado di dare alla gente il potere di costruire una comunità globale che funzioni per tutti”. Il fondatore di Facebook definisce il suo social network come “un'infrastruttura”: sarà dunque la gente a decidere quale direzione dare alla “comunità globale”.

 

I valori di Facebook – Nonostante la prudenza sul piano politico, Zuckerberg non si sottrae a definire alcuni valori che il suo social network s'impegna ad abbracciare. Si parla del valore del supporto alle istituzioni tradizionali, il valore della sicurezza per fornire “aiuto durante le crisi”, il valore di un'informazione corretta, dell'impegno civico e dell'inclusione sociale.

 

Il nodo dell'informazione – Fra tutti gli argomenti toccati, uno dei più controversi riguarda il ruolo che Facebook gioca nella macchina dell'informazione: in tempi recenti diverse critiche sono arrivate al social network in relazione alla diffusione sulla piattaforma di notizie false o tendenziose che hanno inciso negativamente sull'opinione pubblica. Sul tema il social network ha già preso alcune contromisure nella direzione del fact-checking, anche se non vuole incorrere nell'estremo opposto, ovvero praticare una censura alla libertà di opinione.
“Dare a tutti una voce è stato storicamente una forza molto positiva per il discorso pubblico perché aumenta la diversità delle idee condivise”, scrive Zuckerberg, “ma l'anno scorso ha anche mostrato che questo pluralismo può frammentare il nostro condiviso senso di realtà”. L'impegno morale di Facebook diventa dunque quello di “amplificare gli effetti positivi” della libera opinione “e mitigarne i negativi”. Posto che “l'accuratezza dell'informazione è molto importante”, Zuckerberg dice di essere anche più concentrato “sull'impatto del sensazionalismo e della polarizzazione”. Essendo il social media uno spazio limitato a messaggi brevi, titoli, “i messaggi risonanti vengono amplificati molte volte e questo premia la semplicità a discapito delle sfumature, arrivando a semplificare  eccessivamente argomenti importanti e portandoci verso gli estremi”.

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