Effetto-Brexit? Non per Snapchat, la società apre una sede a Londra

Tecnologia
Snapchat ha annunciato la prossima apertura di una sede londinese (Getty Images)
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Il gruppo annuncia l'inaugurazione di un ufficio nella capitale britannica per riuscire a “pagare le tasse nel Regno Unito”. Ma non è l'unica realtà che sta approfittando della svalutazione della sterlina

Snap Inc, la società proprietaria della famosa app Snapchat, ha deciso di aprire una sede a Londra. Lo ha reso noto lo stesso team dell'azienda in un comunicato nel quale è stato precisato che la decisione è stata presa “per cambiare il modo di condurre i nostri affari a Londra” e per “pagare le tasse nel Regno Unito”. Scelto anche il nome della nuova struttura londinese: si chiamerà "Snap Group".

 

Le motivazioni della decisione – La nuova sede londinese, in cui saranno impiegate 75 persone, permetterà alla Snap Inc di raccogliere i gettiti delle vendite pubblicitarie e pagare le imposte sui profitti ottenuti nel Regno Unito e in tutti quei Paesi dove la società non è presente con una sede fisica. Una fetta di non poco conto, visti i 10 milioni di utenti britannici e una prospettiva di ricavo globale dalle vendite pubblicitarie che, per il 2017, è stata fissata a 935 milioni di dollari. Attualmente Snap Inc paga le tasse negli Stati Uniti - il quartier generale è e rimarrà a Los Angeles - ma anche in Canada, Francia e Australia: Paesi in cui è presente anche fisicamente con un ufficio vendite.

 

La scelta inglese – Dopo aver smentito la notizia circolata nei giorni scorsi sul possibile spostamento del proprio quartier generale dal 64 di Market Street, nel quartiere di Venice (Los Angeles) a Londra, il team dell'azienda ha comunque confermato di voler aprire nella capitale inglese il suo secondo ufficio europeo, dopo quello di Parigi. Salta così l'ipotesi di scegliere Paesi con regole fiscali ancora più vantaggiose, come Irlanda, Lussemburgo e Olanda, già scelti da altri colossi come Facebook, Uber e Google. O di puntare comunque su un Paese facente parte dell'Unione Europea. La decisione della società del fantasmino sembra che invece sia stata favorita, oltre che da un dichiarato amore per l'industria creativa britannica, per gli incentivi alle aziende previsti dal Governo di Londra. Niente effetto-Brexit, quindi.

 

Effetto-Brexit e agevolazioni – Gli investimenti in Gran Bretagna sono in questo momento favoriti proprio dall'abbattimento dei costi determinato dalla svalutazione della sterlina dopo il referendum sulla Brexit. Inoltre, lo stesso Esecutivo inglese, ha comunicato un abbassamento delle aliquote d'imposta per le aziende al 17%: non molto lontano dal 12,5% previsto in Irlanda, ma più della metà rispetto al 35% in vigore negli Stati Uniti.  

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