Lazio: 20 anni fa lo storico scudetto, il secondo della società biancoceleste. FOTO
Il 14 maggio 2000, nell’anno del centenario del club, la squadra del presidente Sergio Cragnotti, allenata dallo svedese Sven Goran Eriksson, diventò campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. Memorabile il sorpasso all’ultima giornata sulla Juventus, battuta a Perugia sotto l’ormai famoso diluvio del Renato Curi

Era il 14 maggio del 2000, esattamente 20 anni fa, quando la Lazio del presidente Cragnotti diventò campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. Uno scudetto vinto all’ultima giornata con il sorpasso sulla Juventus, sconfitta a Perugia. Sven Goran Eriksson era l’allenatore di quella squadra piena di stelle e talento
Ciro Immobile, il trascinatore della Lazio. FOTO
Dopo il primo storico scudetto del 1974, la Lazio bissa nel 2000 al termine di un duello memorabile con la Juventus di Ancelotti. Un’attesa lunga 26 stagioni che si concretizza nell’anno del centenario del club. Alessandro Nesta è il capitano di una squadra che ha in rosa campioni come Juan Sebastian Veron, Pavel Nedved e Roberto Mancini
Coronavirus, Serie A: ecco come si stanno allenando i giocatori in questi giorni. FOTOLa squadra biancoceleste riscatta quindi la stagione 1998/99, quando sembrava a un passo dallo scudetto finito poi sulla maglia del Milan. In quella stagione, la Lazio riuscì a sprecare un vantaggio di sette punti a poche giornate dalla fine
Nell’ultima giornata di campionato, il 14 maggio 2000, la Lazio è due punti sotto la Juventus, che gioca fuori casa contro un Perugia già salvo. I biancocelesti battono agevolmente la Reggina all’Olimpico, anch’essa salva, con i gol di Simone Inzaghi, Veron e Simeone

Al Renato Curi di Perugia, però, succede invece l’incredibile: i bianconeri perdono contro la squadra di Carlo Mazzone, in una partita storica. L'arbitro Pierluigi Collina prima decide di sospendere il match sullo 0-0 per impraticabilità del campo dopo un diluvio. Poi lo fa ripartire dopo oltre un’ora, con la Juventus che chiede la ripetizione dell'incontro
Alla ripresa del gioco, su terreno ancora zuppo d’acqua, il gol di Calori – capitano del Perugia – condanna la Juventus. Al fischio finale, arrivato ore dopo la fine della partita dell’Olimpico, la Lazio è campione d’Italia e a Roma esplode la festa
Una festa che dura per giorni e che culmina con lo spettacolo all’Olimpico dov’è presente anche la splendida Anna Falchi che, come promesso, da grande fan della Lazio regala un piccolo striptease alla tifoseria biancoceleste
Uno scudetto che arriva proprio nell’anno del centenario e che è il frutto di numerosi investimenti da parte del presidente Sergio Cragnotti. Una squadra che nell’estate precedente era stata in grado di battere il Manchester United di Ferguson vincendo la Supercoppa Europea (dopo aver vinto la Coppa delle Coppe)

Un’annata straordinaria nella quale la Lazio vince anche la Coppa Italia, in finale contro l’Inter, e successivamente anche la Supercoppa italiana, ancora contro i nerazzurri

In campionato, diranno poi gli stessi protagonisti dello scudetto, è la sconfitta nel derby d’andata per 4-1 contro la Roma a far scattare la molla decisiva per la rimonta

Il successo nel derby di ritorno e il trionfo al Delle Alpi di Torino risultano decisivi per la vittoria finale del titolo

La Lazio, infatti, vince lo scontro diretto contro la Juventus alla 28ma giornata con un gol di Simeone mantenendo in vita il sogno scudetto
Scudetto che, appunto, arriva sei giornate dopo: era dal 1991, quando vinse la Sampdoria di Boskov, che il tricolore veniva cucito solo sulle maglie di Juventus o Milan

Ad accomunare la Sampdoria del 1991 alla Lazio del 2000 c’è Roberto Mancini: grande protagonista sia in blucerchiato sia in biancoceleste

Scudetto che più di chiunque altro sente suo Alessandro Nesta, capitano romano della Lazio e cresciuto nelle giovanili della squadra per la quale ha sempre fatto il tifo

Tra i grandi protagonisti dello scudetto c’è anche il cileno Marcelo Salas, capocannoniere biancoceleste in campionato con 12 gol

In quella rosa di campioni figura anche Pavel Nedved, futuro Pallone d’oro nel 2003 proprio con la maglia della Juventus

Decisivo, non solo per il gol alla Juventus nello scontro diretto, il contributo di Diego Pablo Simeone e di tutta la “colonia” argentina formata da Nestor Sensini, Matias Almeyda e Juan Sebastian Veron

Il vero grande artefice dello scudetto biancoceleste è comunque Sven Goran Eriksson, allenatore svedese ingaggiato da Cragnotti nel 1997

Una squadra, quella dello scudetto del 2000, che è tutt'oggi ricordata come una delle più forti di sempre della società laziale e che, almeno finora, rimane l'ultima ad aver portato il tricolore a Roma sulla sponda biancoceleste