Che cos'è ChangeTheGame, la prima app per denunciare abusi e violenza nello sport
Sport
Quattro minori su dieci subiscono violenza nello sport. Per contrastarla, nasce uno strumento di supporto nato dalla collaborazione tra Snaitech, associazione ChangeTheGame e Vero Volley. Un'app che permette agli utenti di chiedere aiuto a una "compagna" virtuale con cui potersi confidare
Quattro ragazzi e ragazze minori su dieci subiscono violenza nello sport. Violenza che nel 19% dei casi è fisica, nel 30% è psicologica e nel 14% è di natura sessuale. Gli abusi iniziano spesso prima dei 14 anni e sono spesso prolungati nel tempo. Eppure il 56% dei minori vittime di violenze e di abusi nello sport non cerca aiuto: il 30% teme infatti di sembrare debole, il 17% ha il timore delle conseguenze e addirittura il 47% percepisce l'abuso come tollerabile. Si tratta di dati preoccupanti, che sono stati illustrati in occasione della presentazione a Milano di ChangeTheGame, la prima app in Italia pensata per la prevenzione di ogni forma di abuso e di violenza nello sport. Uno strumento di supporto nato dalla collaborazione tra Snaitech, associazione ChangeTheGame e Vero Volley. La nuova app permette agli utenti di chiedere aiuto a una "compagna" virtuale con cui potersi confidare.
Come funziona
Grazie a un’interfaccia intuitiva e a contenuti colorati e divertenti, ChangeTheGame si propone come strumento utile a identificare situazioni di disagio attraverso giochi e materiale informativo pensati da professionisti esperti per aiutare i giovani atleti a riconoscere comportamenti inappropriati e a conoscere i propri diritti. Alle prime sezioni educative e ludiche, si affianca un’ulteriore una funzione dedicata alla segnalazione di comportamenti inadeguati. Identificata con il pulsante HELP, rappresenta uno strumento di emergenza che consente di inoltrare una richiesta di aiuto immediata. Per gli under 14, la segnalazione viene inviata direttamente ai genitori, mentre per i ragazzi maggiori di 14 anni e gli adulti è possibile scegliere fino a cinque contatti di fiducia.

Uscire dal silenzio
L'obiettivo di ChangeTheGame è che i ragazzi e le ragazze possano vivere lo sport in modo sereno e rispettoso, attraverso la prevezione. Dopo aver inaugurato il primo sportello di assistenza psicologica gratuita per le vittime di violenze in ambito sportivo presso l’Università La Sapienza di Roma a settembre 2024, Fondazione Snaitech e l’associazione ChangeTheGame proseguono così il loro impegno attraverso la nuova app rivolta ai giovani sportivi. Testimonial dell'iniziativa l'ex ginnasta italiana Anna Basta: "Io ho parlato delle violenze che abbiamo subito in Nazionale ed è vero che ti trovi isolata, esclusa da un mondo che dovrebbe tutelarti e non lo fa. Questa app è uno spiraglio di luce per poter dire 'so dove trovare aiuto e non sono sola", racconta.
Uno strumento concreto
L’evento di presentazione, nato dalla collaborazione tra Fondazione Snaitech, ChangeTheGame e Vero Volley, ha visto la partecipazione di Martina Riva, assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, Fabio Schiavolin, vicepresidente Fondazione Snaitech, Daniela Simonetti, fondatrice di ChangeTheGame, e Alessandra Marzari, Cofondatrice di ChangeTheGame e Presidente Consorzio Vero Volley. "Sostenere strumenti concreti per prevenire abusi e violenze nello sport significa difendere la parte più autentica di ciò che lo sport rappresenta: un luogo sicuro dove crescere, imparare il rispetto e costruire relazioni sane”, sottolinea l'assessora Riva. “L'app è un passo importante verso una cultura sportiva fondata sull’ascolto, sulla tutela dei più giovani e sull’inclusione. Come Comune di Milano siamo al fianco di chisceglie di agire con coraggio e responsabilità per proteggere i valori più profondi dello sport”. Daniela Simonetti, fondatrice di ChangeTheGame, parla di un "cambiamento radicale nel contesto sportivo, quello che mette al primo posto il benessere psicofisico degli atleti e delle atlete, il loro ascolto e la loro crescita". Uno strumento concreto per ricordare a tutti i giovani protagonisti del mondo dello sport che non sono soli.

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