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Freccette, l'inglese Hedman si rifiuta di giocare contro avversaria "perché transgender"

Sport
©Getty

La giocatrice è sempre stata fortemente critica delle leggi che permettono alle persone transgender a partecipare alle competizioni femminili. E rifiutandosi di giocare ha voluto ribadire la sua posizione

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Polemiche agli Open di Danimarca di freccette. La giocatrice britannica Deta Hedman si rifiuta di giocare contro l’avversaria Noa-Lynn van Leuven. La motivazione: "Ho detto che non avrei mai giocato contro un uomo in un evento femminile". Così ha infatti commentato sui social. Ma Van Leuven non è un uomo. Infatti ha iniziato la transizione male to female quando aveva 16 anni,  come ha raccontato al Guardian.

L’accaduto

Deta Hedman avrebbe dovuto sfidare nei quarti di finale del torneo Noa-Lynn van Leuven. Prima della gara però decide di rifiutarsi. Inizialmente, circolavano voci di una possibile malattia, cosa che la britannica smentisce. Hedman è sempre stata fortemente critica delle leggi che permettono alle persone transgender a partecipare alle competizioni femminili. E rifiutandosi di giocare ha voluto ribadire la sua posizione. 

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Cosa dice il CIO

Nel novembre 2021 il CIO (Comitato Internazionale Olimpico) ha cambiato le linee guida. Il punto di partenza dal quale si è partiti è molto chiaro: essere transgender non implica automaticamente un vantaggio correlato in qualsiasi sport. Infatti, secondo le nuove regole "Gli atleti dovranno essere ammessi alle competizioni nella categoria che meglio risponde alla loro identità di genere autodeterminata”. Qualora ci fosse un dubbio, “ criteri per stabilire eventuali sproporzioni di vantaggio competitivo potrebbero richiedere, a volte, un test sulla performance e la capacità dell'atleta”.

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Van Leuven

Nell’intervista al Guardian Van Leuven ha raccontato di aver iniziato a pensare a una transizione all’età di 16 anni. “Ero sempre più insoddisfatta di me stessa, al punto che non volevo più vivere. E quello è stato il momento in cui ho pensato: posso farla finita, o posso vivere come chi voglio vivere". E le freccette hanno aiutato soprattutto in quel periodo. “Mi piace tutto di questo sport. Soprattutto le possibilità che apre”. E in questo momento “mi stiano aiutando a essere il meglio di me”.

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