Spagna, le calciatrici in sciopero per ottenere uno stipendio più alto

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Le giocatrici hanno annunciato che non giocheranno le prime due giornate di campionato, la prima prevista per questa sera tra Granadilla e Siviglia. Una decisione che arriva come conseguenza all'esito negativo delle trattative che avevano l'obiettivo di migliorare le condizioni del contratto collettivo

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Il calcio femminile spagnolo (da settimane sotto i riflettori per il caso Rubiales) è in sciopero per protestare contro salari troppo bassi. Le giocatrici hanno infatti annunciato che non giocheranno le prime due giornate di campionato, la prima prevista per questa sera tra Granadilla e Siviglia. Lo sciopero era stato votato e annunciato la scorsa settimana. Una decisione che arriva come conseguenza all'esito negativo delle trattative che avevano l'obiettivo di migliorare le condizioni del contratto collettivo delle atlete. Lo racconta in un articolo El Pais, dove spiega che il 6 settembre si è tenuto un incontro tra i cinque sindacati che rappresentano le calciatrici (FUTPRO, AFE, Futbolistas ON, CC OO e UGT) e i rappresentanti della Liga F, la lega spagnola di calcio femminile che sta negoziando per conto dei club.

Rifiutate le proposte sul tavolo

Poiché nel corso delle trattative dei mesi scorsi sull’accordo più generale non erano stati ottenuti progressi significativi, in vista dell’inizio del campionato i sindacati hanno modificato temporaneamente i termini della loro proposta riducendola al solo tema economico per la stagione 2023-2024. Ma le negoziazioni sull’accordo più generale avrebbero comunque dovuto proseguire. Durante l’incontro le parti sociali hanno avanzato alcune proposte sull’aumento del salario minimo, ma sono state tutte rifiutate. L’ultima proposta dei sindacati, al ribasso rispetto a quella di partenza, prevedeva uno stipendio minimo di 23mila euro per la prossima stagione.

Chiedono maggiori tutele  

Da tempo le calciatrici chiedono un miglioramento delle condizioni del loro contratto collettivo nazionale, sia per l'aspetto economico - l'attuale contratto collettivo firmato nel 2020 prevede uno stipendio minimo di 16mila euro l’anno - ma anche in tema di diritti e tutela, come l’assistenza all’allattamento, la cura dei figli durante gli allenamenti e l’aiuto alla formazione e allo sviluppo professionale. In merito al primo stop di questa sera, il sito spagnolo di notizie sportive Relevo, sottolinea il Post, scrive che una piccola parte delle giocatrici spagnole non supporta la decisione dello sciopero e che dunque non è ancora chiaro cosa accadrà in campo questa sera.

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