Corte Ue, per Real e Barcellona aiuti di Stato illeciti

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Ribaltata la sentenza del Tribunale Ue che aveva bloccato la decisione presa dalla Commissione. I due club dovranno restituire i vantaggi fiscali ottenuti tra il 1990 e il 2016. Così come Athletic Bilbao e Osasuna. Erano le ultime quattro società inquadrate come senza scopo di lucro nel calcio spagnolo, dopo la trasformazione delle altre in Spa.

La Corte di giustizia dell'Ue ha annullato la sentenza del Tribunale che aveva respinto la decisione della Commissione europea che qualificava come aiuto di Stato il regime fiscale di quattro club calcistici professionistici spagnoli, tra cui il Real Madrid e il Barcellona. 

L'origine del contendere in una legge del 1990

Una legge spagnola adottata nel 1990 obbligava tutti i club sportivi professionistici spagnoli a trasformarsi in società sportive per azioni, a eccezione dei club sportivi professionistici che avessero realizzato un risultato di bilancio positivo negli esercizi precedenti l'adozione di tale legge. Il Futbol Club Barcelona (Fcb), nonché altri tre club di calcio professionistico che rientravano nell'ambito di applicazione dell'eccezione - il Club Atletico Osasuna (Pamplona), l'Athletic Club (Bilbao) e il Real Madrid -, avevano pertanto optato per continuare a operare nella forma di persone giuridiche senza scopo di lucro, usufruendo, a tale titolo, di un'aliquota specifica di imposta sui loro profitti.

Tasse più basse fino al 2016

Dato che l'aliquota specifica d'imposta fino al 2016 è rimasta inferiore all'aliquota applicabile alle società sportive per azioni, la Commissione ha ritenuto, con decisione del 4 luglio 2016, che la normativa, introducendo un vantaggio fiscale in materia di imposta sulle società a favore dei quattro club interessati, costituisse un regime di aiuti illegale e incompatibile, e ha ordinato alla Spagna di porvi fine e di recuperare gli aiuti individuali versati ai beneficiari di tale regime.

Il Tribunale aveva annullato la decisione della Commissione

Adito con un ricorso proposto dal Barcellona contro la decisione controversa, il Tribunale dell'Unione europea, con sentenza del 26 febbraio 2019, ha annullato la decisione in quanto la Commissione non aveva adeguatamente dimostrato l'esistenza di un vantaggio economico conferito ai beneficiari della misura in questione. Nella sua sentenza odierna, la Corte, accogliendo le conclusioni dell'impugnazione proposta dalla Commissione, annulla la sentenza impugnata. 

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