Money Road, Giorgio Locatelli: "È giusto cedere alle tentazioni". L'intervista

“È giusto cedere un po’ alle tentazioni. Altrimenti che cosa stiamo qua a fare?”. Scherza lo Chef Giorgio Locatelli all’altro capo del telefono quando, dopo sei anni come giudice a MasterChef Italia, racconta il suo inedito ruolo di tentatore nella terza puntata di Money Road – Ogni tentazione ha un prezzo, il nuovo grande show di Sky condotto da Fabio Caressa per la prima volta alla guida di un programma di intrattenimento. Appostato nella giungla malese, Chef Locatelli ha infatti accolto i 12 membri della Compagnia delle Tentazioni, giunti affaticati da un trekking umido e bollente nella natura ostile, con una gradita sorpresa: un piatto di tagliatelle al ragù. “I partecipanti sono saltati fuori dalla selva e si sono ritrovati in un bosco con il profumo del sugo che aveva cotto tutta la notte”, racconta. In un contesto di rigida privazione, la brigata ha ponderato bene la sua scelta: godersi la cucina dello Chef al prezzo di 400 euro a testa per un piatto di pasta e un bicchiere di vino rosso Sangiovese, intaccando così il montepremi finale del valore iniziale di 300 mila euro, o mantenere intatto il jackpot? “All’inizio qualcuno ha espresso dei dubbi, ma dopo si sono buttati tutti, specialmente quando la pasta ha iniziato a uscire e ciascuno ha visto gli altri che mangiavano. Del resto, la fame è un grande ingrediente per fare grandi piatti!”, dice. Per lui cucinare ad alte temperature ed elevati livelli di umidità non è stato semplice: “C’è una ragione per la quale non ci sono tanti ristoranti nella giungla malese!”, scherza. Nonostante le condizioni proibitive, “la produzione ha fatto un lavoro eccezionale per darmi tutto ciò di cui avevo bisogno per produrre 12 porzioni, che poi sono diventate 20 perché abbiamo avuto il 100% di successo della tentazione, anzi il 180%, visto che otto persone hanno fatto anche il bis! In fondo me l’aspettavo: stavano mangiando solo riso e fagioli da una settimana. E diciamo che il ragù era buono, eh!”. Le abbondanti richieste non l’hanno certo colto impreparato: “Per fortuna che io da buon cuoco avevo fatto una bella mise en place e avevo tagliatelle pronte per tutti!”. Non l’ha fermato neppure il temporale scoppiato la sera precedente, che aveva ostacolato non solo la Compagnia, affondata il giorno successivo in una palude di fango, ma anche la riuscita della tentazione. “In ogni caso, sono quelle esperienze che ti fanno sentire un avventuriero!”, la prende con filosofia lo Chef. LE ARAGOSTE COTTE SU UN FALÒ AI CARAIBI “È stato divertentissimo, perché ho fatto io da mangiare. Mi ha riportato all’idea di chef che mi ha sempre attratto: cucinare per qualcuno. Poterlo fare nel mezzo della foresta della Malesia è stato un po’ come realizzare un sogno”, racconta Chef Locatelli. Il primo passo è stato la scelta della portata: “Uno dei miei piatti preferiti sono gli gnocchi al ragù. Lì però sarebbe stato difficile trovare le patate, invece con le tagliatelle sono andato sul sicuro”, spiega. “È un piatto che unisce tutta l’Italia e che viene interpretato in tutto il mondo. Gli inglesi, per esempio, mangiano il ragù con gli spaghetti, che però è terribile, perché tutto il sugo resta nel piatto!”. Chef Locatelli, però, non si è limitato al classico ragù di carne, perché ha preparato anche una versione vegana “che sorprendentemente è venuto buonissima. Non riuscivo a distinguerli”. Una volta rientrato a Londra, dove nel 1999 aveva ottenuto la prima stella con il ristorante Zafferano, e dove lo scorso 10 maggio ha inaugurato alla National Gallery il Ristorante Locatelli’s, il Bar Giorgio e un club, arrivati dopo la chiusura il 31 dicembre 2024 della storica Locanda stellata che aveva aperto nel 2002 insieme alla moglie e socia Plaxy Exton, “ne ho parlato anche ai miei cuochi. Ho detto loro: “Dobbiamo farlo per davvero!”". Anche nella giungla, comunque, ha potuto contare su “un assistente di alta qualità”, Fabio Caressa. “Si occupava della nebulizzazione dell’acqua perché faceva un caldo tale che altrimenti, tirando la pasta con il mattarello, si sarebbe seccata. Inoltre è stato un gran cameriere: ha venduto il doppio di quello che avevamo previsto, superando il budget di vendita. Alla fine abbiamo persino ricevuto la mancia!”. Le sfide ai fornelli nella giungla malese, però, non tra le più bizzarre che ha affrontato finora. Quando si trovava in vacanza con amici nell’isola caraibica di Bequia, Chef Locatelli aveva infatti improvvisato un falò per cuocere “cinque bellissime aragoste” catturate in mare dai figli della compagnia dopo un approdo in barca. “È stata un’esperienza simile, anche se nella giungla ho avuto a disposizione un po’ più di equipaggiamento”. Lo Chef ammette: “Sono un po’ fissato con il mangiare, ci penso sempre”. Forse, se avesse sperimentato le stesse condizioni della Compagnia delle Tentazioni, avrebbe ceduto anche lui ai richiami della fame. “Però anche una bella doccia... sarebbe difficile dire di no! Anche se non sono sicuro che farei un trekking del genere, almeno davanti alle telecamere! In ogni caso Money Road è un vero e proprio esperimento sulla società, perché mostra le interazioni tra le persone quando sono messe sotto pressione. Quando sopra di noi c'è un sistema democratico, siamo tutti molto ragionevoli e democratici, ma il bello invece è vedere cosa succede quando la situazione si fa problematica”.

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