
Stasera la Masterclass accoglierà un ultimo ospite (tri)stellare: lo “chef globale del nuovo secolo” da 3 stelle Michelin al ristorante “Mirazur” a Mentone in Francia. Il primo cuoco argentino a raggiungere la vetta dei World’s 50 Best Restaurants, terrà le redini della Mystery Box e dell’Invention Test più decisivi della stagione, dedicati ai suoi affascinanti ma complicatissimi universi gastronomici
MasterChef Italia (LA DIRETTA) sta per proclamare il quattordicesimo vincitore. Giovedì 27 febbraio alle ore 21:15 in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibili su Sky Go, uno degli aspiranti chef Anna, Jack, Mary e Simone realizzerà il sogno di diventare il nuovo MasterChef italiano. Sfida dopo sfida, ai fornelli e sotto gli occhi dei giudici chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, ognuno tenterà il tutto per tutto per vincere 100.000 euro in gettoni d’oro, la pubblicazione del proprio primo libro di ricette edito da Baldini+Castoldi e l’accesso a un prestigioso corso di alta formazione presso ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. E anche a un passo dalla finalissima regnerà il mantra “tutto può succedere”.
L'ospite (tri)stellare Mauro Colagreco
La Masterclass accoglierà un ultimo ospite (tri)stellare: Mauro Colagreco, lo “chef globale del nuovo secolo” da 3 stelle Michelin al ristorante Mirazur a Mentone, in Francia, il primo cuoco argentino a raggiungere la vetta dei World’s 50 Best Restaurants, che terrà le redini della Mystery Box e dell’Invention Test più decisivi della stagione, dedicati agli affascinanti ma complicatissimi universi gastronomici.
DALLE COLLABORAZIONI CON ALAIN DUCASSE ALLE TRE STELLE MICHELIN
Nato il 5 ottobre 1976 a La Plata, in Argentina, chef Colagreco ha origini italiane di Guardiagrele, un paese dell'Abruzzo del quale ha la cittadinanza onoraria. Dopo la formazione presso la scuola Gato Dumas, a Buenos Aires, ha lavorato nei ristoranti più rinomati della città e, in seguito, in Francia, dove ha collaborato con Bernard Loiseau, dove è rimasto fino alla morte dello chef capo nel 2003. Ha poi lavorato a Parigi con Alain Passard a l'Arpège e con Alaine Ducasse presso l'Hotel Plaza Athénée e ha trascorso un anno il Grand Véfour. Ha poi preso le redini del ristorante Mirazur a Mentone, grazie al quale è stato il primo cuoco non francese a ricevere il premio di Rivelazione dell'anno dalla guida Gault & Millau e il primo argentino che si è aggiudicato le 3 stelle Michelin.
