Inarrestabile MasterChef italia, 1 milione 160 mila spettatori medi e 3,92% di share per gli episodi di ieri, +12% rispetto allo scorso anno. Record di ascolti nei 7 giorni: è il risultato migliore delle ultime tre edizioni. Tra mystery anti-spreco e prova in esterna coi bambini, i due eliminati sono Marco e Daiana
Con una Masterclass così piena di concorrenti determinati e competitivi, i giudici di MasterChef Italia (LO SPECIALE) non possono far altro che alzare ancor di più l’asticella e proporre sfide che sono sempre più difficili e selettive. Anche questa settimana, Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli hanno controllato e giudicato prove capaci di unire creatività e capacità, valori e messaggi importanti, spettacolo e tecnica. Prove complesse che si sono però rivelate fatali per Marco e Daiana, i due aspiranti chef che hanno dovuto abbandonare per sempre la cucina del cooking show prodotto da Endemol Shine Italy per Sky. L’appuntamento di ieri, su Sky Uno/+1 e on demand, ha ottenuto 1.159.598 spettatori medi col 3,92% di share, in salita del +12% rispetto alla precedente stagione e il 73% di permanenza; nel dettaglio, il primo è stato l’episodio più visto della stagione fino a questo momento con 1.224.405 spettatori medi e il 3,6% di share (in crescita del +9% rispetto alla omologa puntata della scorsa edizione), con il 72% di permanenza e 1.696.098 contatti; il secondo, ha totalizzato 1.094.790 spettatori medi e il 4,32% di share (anche in questo caso in salita del +16% rispetto a un anno fa), con il 74% di permanenza e 1.479.902 contatti. Durante la messa in onda, Sky Uno è stato il canale più visto dagli abbonati Sky. Da record il risultato nei sette giorni, gli episodi della scorsa settimana hanno totalizzato una media serata di 2.195.609 spettatori medi, +13% rispetto alla precedente edizione e +4% nei confronti della settimana scorsa. Si tratta del miglior risultato delle ultime 3 edizioni di MasterChef Italia: bisogna ritornare alla stagione 7 per trovare una performance simile.
Una serata, quella di ieri, davvero speciale. Già a partire dalla Mystery Box, che ha toccato due temi che da sempre stanno a cuore al mondo MasterChef: lotta allo spreco e valorizzazione della biodiversità. Gli aspiranti chef hanno infatti trovato sotto le iconiche scatole 10 ingredienti in via di estinzione, per una prova che ha voluto sottolineare l’importanza di una cucina che sia etica, sia nella scelta degli ingredienti che nel modo di cucinare. I concorrenti hanno dovuto quindi preparare un piatto usando tutti questi ingredienti e sprecandone il meno possibile. C’erano la sgridda, un pecorino sardo molto antico di Escalaplano (Sardegna); i ceci neri della Murgia, da Acquaviva delle Fonti (Bari); il lupino gigante di Vairano (Caserta); la miai ficu, dalla Valle del Crati nella provincia di Cosenza, una melassa di fichi; il peperone di Polizzi (Palermo); l’uva saslà dalla zona dei colli bolognesi tra Castello di Serravalle e Monteveglio; il pomodoro canestrino di Lucca; la cipolla paglina di Castrofilippo (Agrigento); la farina del grano di Solina del Gran Sasso, nella zona dell’Aquila; l’agnello sambucano della Valle Stura, in provincia di Cuneo.
I tre cuochi amatoriali chiamati dai giudici in quanto artefici dei piatti migliori sono stati Jia Bi, Federica e Irene, e ad accedere all’Invention Test come vincitrice della prova è stata Federica, che si è aggiudicata così dei vantaggi molto consistenti. Innanzitutto, ha potuto conoscere il grande ospite della serata, un vero fenomeno mondiale: l’enfant prodige della cucina internazionale Flynn McGarry, affermato e acclamato talento appena 22enne, soprannominato “il Justin Bieber del food”, che a soli 19 anni ha aperto il suo ristorante a Manhattan, il Gem. Quindi, ha assaggiato le 3 creazioni di Chef McGarry che ha poi assegnato ai suoi avversari con l’obiettivo di replicarli: un piatto con ricci di mare, una purea di carote e caffè, carote sottaceto e qualche fiore, affidato a Daiana, Jia Bi, Marco, Monir e tenuto anche per sé; il celebre “Beet Wellington”, praticamente un filetto alla Wellington fatto non con la carne ma con le barbabietole, in cui ci sono anche funghi, crema di barbabietola e un dattero affumicato, consegnato a Irene, Igor, Ilda, Eduard e Cristiano; infine, il più complicato, un piatto di tortellini fatti non di pasta ma di cavolo rapa con all’interno cipolle caramellate, pistacchi e origano a formare un pesto: una portata estremamente tecnica, finita sui banchi di Max, Valeria, Antonio, Azzurra e Francesco “Aquila”. Federica aveva anche la possibilità di colpire direttamente una persona privandola dello strumento necessario per preparare il piatto assegnatole: la forbice per pulire i ricci, il cannello per preparare il “Beet Wellington” o la mandolina per tagliare delle sottilissime fette di cavolo rapa; la concorrente ha scelto quest’ultimo strumento, reso off limits per “Aquila”. Dopo gli assaggi, Barbieri, Cannavacciuolo, Locatelli hanno stabilito le repliche migliori, e a salire sul gradino più alto del podio è stata Irene, nominata capitano di brigata nel corso della prova in esterna; ma anche le peggiori: erano quelle di Federica, Ilda e Marco, e proprio quest’ultimo – 31enne romanissimo, determinato e verace, che in apparenza sembra il classico ragazzo di borgata ma nasconde nel cuore una grande sensibilità – è stato costretto a togliere il grembiule abbandonando così per sempre i fornelli del cooking show.
approfondimento
MasterChef Italia 10: cosa è successo nella sesta puntata
Usciti dalla cucina di MasterChef Italia, gli aspiranti chef sono andati nell’Azienda Agricola Salvaraja, che si estende nel territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Un luogo in cui la cultura per il rispetto per la natura e per il cibo sano e di qualità viene trasmessa ai più grandi e ai più piccoli, e ad attendere i concorrenti c’era infatti una giuria estremamente esigente, i commensali più temuti da ogni chef, forse i più difficile da accontentare: i bambini. In questo caso, erano tutti allievi dei laboratori didattici della Cascina Salvaraja, educati alla cultura sana e consapevole del cibo sin dai primi anni di vita. Due menu attendevano i concorrenti: quello per la brigata rossa, scelto dalla vincitrice Irene, prevedeva fagottini di verdure con besciamella aromatizzata al basilico; bonbon di pollo con maionese vegana allo zenzero e chips di verdure miste; un tortino al cioccolato con salsa di frutti di bosco e panna. Il menu per la brigata blu, invece, era composto da guazzetto di mare con fregola accompagnato da corallo di seppia; flan di zucca al profumo di noce moscata e fonduta di grana, insalata russa e pane croccante alle erbe; un tortino di carote e noci con ricotta mantecata alla cannella. Irene ha poi potuto scegliere i suoi colleghi di brigata, attribuendo a ciascuno di loro il compito da portare a termine: ha chiamato, nell’ordine, Antonio per il fagottino, Igor e Federica per i bonbon di pollo, Azzurra come jolly per starter e dolce, Monir per il dolce, Cristiano per la prima portata. Gli altri – Ilda, Jia Bi, Max, “Aquila”, Eduard, Daiana e Valeria – sono finiti nella brigata blu: a loro il compito di individuare il capitano, scelta ricaduta su “Aquila”. Alla fine del pasto, una pioggia di coriandoli rossi ha sancito la vittoria della brigata di Irene, i cui componenti tornati nelle cucine di MasterChef Italia son saliti direttamente in balconata accedendo di diritto al prossimo episodio. Per gli altri, è arrivato il momento di un Pressure Test davvero singolare: l’obiettivo era preparare una pasta in bianco gourmet, creativa e gustosa, con la possibilità di giocare solo su forme e consistenze. Una prova solo in apparenza facile, per un piatto che doveva essere tutto tranne che banale e che è stato capace di mandare in confusione l’avvocato 32enne di Catania Daiana, da sempre appassionata di cucina e col sogno di partecipare a MasterChef Italia, provocandone la fine del percorso all’interno della Masterclass.