E' arrivato su Sky Uno (canale 108 e 455 su digitale terrestre) Antonio Riva – Una Sposa Da Sogno, il nuovo programma in onda tutte le domeniche alle 21.15. Lo stilista è tra i più famosi del genere, e il suo atelier richiama, ogni anno, tantissime future spose in cerca dell’abito perfetto. Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Antonio Riva, continua a leggere e scopri l’intervista
Il prestigioso atelier dello stilista più amato dalle spose, Antonio Riva, apre le sue porte, attraverso il nuovo programma in onda su Sky Uno. Riva, che vanta una lunga e fortunata carriera, ci ha raccontato come si svolge il suo lavoro, grazie al quale ha avuto il piacere di conoscere e vestire numerose stelle dello spettacolo.
Da dove nasce la passione che ti ha portato al tuo lavoro?
È una passione che ho sempre avuto. Sono nato in una famiglia molto particolare, di artisti, che hanno in realtà poi fatto altre professioni, ma avevano una nota particolare, eccentrica. Era un ambiente molto stimolante. Fin da piccolo mi piaceva disegnare abiti o creare oggetti particolari. Ho studiato architettura, nutrendo sempre l’amore per l’estetica. Tuttavia, al di là di questo, ho sempre avuto questa vena artistica. Anche mia nonna era una creativa e, crescendo in un ambiente molto particolare, ho assorbito questo lato artistico dalla mia famiglia materna.
Quindi, non hai mai praticato la professione di architetto?
No, ho sempre amato la moda e l’abito da sposa. Sognavo fin da piccolo di fare questo lavoro e fortunatamente sono riuscito a farlo.
Com’è andata durante le registrazioni?
Mi sono divertito tantissimo, anche se è stata un’avventura impegnativa: io non faccio tv, non è il mio lavoro, seppur abbia già partecipato a qualche programma. Tuttavia, è diverso rispetto ad avere una trasmissione propria. Mi sono molto divertito e mi mancano le domeniche televisive! Noi giravamo di domenica e lunedì. È stato un periodo di duro lavoro, ma molto divertente. Il programma, poi, è stato prodotto da professionisti molto esigenti ed è stato davvero impegnativo…è stata una bella sfida, ma mi è piaciuta molto!
Ci sono state situazioni particolari o aneddoti divertenti durante le riprese?
In realtà abbiamo vissuto tutto con molta allegria e divertimento. Tra gli aneddoti ricordo qualche battuta non venuta bene, sono le classiche storie di televisione di chi non ne è abituato: ad esempio, la mamma della sposa che non riusciva a dire una frase, dopo ripetuti suggerimenti. Però, devo dire che ho notato che le concorrenti che hanno partecipato erano piene di emozioni vere, seppur si siano trovate su un set televisivo. Hanno vissuto l’esperienza come se non ci fossero state le telecamere, con grande spontaneità e con grande emozione: quel lato non era più televisivo, ma reale. Era la stessa emozione che vedo nelle spose quando vengono a scegliere l’abito, che si è ricreata con lo stesso grado di pathos.
Torniamo a parlare del tuo lavoro. Una volta che la sposa ti dà le linee guida, quanto margine di manovra hai per guidarla nella scelta dell’abito?
Io presento una collezione una volta l’anno con dei flash annuali in diversi periodi. Chi viene da me è già orientato verso un tipo di abito, molto pulito ma costruito con dei dettagli che lo rendono unico. È chiaro che alcune spose hanno delle esigenze particolari e ci sono richieste che riesco ad accontentare, ed altre volte no. Chi si affida a me si lascia guidare: magari alcune ragazze vengono con un’idea, ma sono molto aperte ai cambiamenti. A volte, invece, ci sono spose che vogliono abiti esclusivi e li è tutto un discorso diverso, si parte da un concetto diverso, nasce una collaborazione tra me e la sposa, ma sono sempre io che propongo, davanti richieste particolari, varie alternative.
Ci sono richieste che ti hanno particolarmente colpito?
Generalmente la mia cliente tipo non chiede mai cose folli. La richiesta più particolare era di un velo lunghissimo, di 15 metri, tutto ricamato e impreziosito, perché questa ragazza era fidanzata da 15 anni e voleva che l’abito avesse un significato particolare.
Parlando di colori, il bianco va per la maggiore. Quali sono i colori che consigli e quelli da evitare?
La sposa io la vedo con dei canoni di un certo tipo, non vedo la sposa colorata. Oltre al bianco noi usiamo un avorio molto chiaro, un cipria, e un rosa impercettibile. Io bandisco i colori accesi come il rosso…le spose colorate, da me, non escono proprio!
Quali errori non deve mai fare la sposa nella scelta dell’abito?
La sposa dev’essere se stessa e gli errori capitano quando le clienti arrivano con delle fotografie, delle foto da Instagram. Abiti che sì, magari sono molto belli, ma non adatti alla fisicità: la sposa dev’essere consapevole di ciò che le sta bene. È vero che il giorno del matrimonio è un giorno particolare, ma deve tenere conto della propria fisicità. Anche la sposa che non ha una fisicità standard può essere perfetta con un abito giusto.
Che consigli dai ad una ragazza in procinto della sua prima prova abito?
Allora, innanzitutto, deve arrivare con una grande serenità e non avere lo stress della scelta dell’abito: è vero che è il giorno più importante della vita, perché la donna vive questa giornata con grandi aspettative, ma non deve caricarsi di ansia. Poi, come ti dicevo prima, dev’essere consapevole della fisicità ed essere se stessa anche il giorno del matrimonio. A volte vedi delle spose trasformate, anche con trucco e parrucco, e questo è sbagliatissimo.
Durante la tua carriera hai vestito alcune star dello spettacolo. Qualcuna che ricordi in particolar modo?
Guarda, io ho vestito tanta gente conosciuta e devo dire che è stato molto più facile, perché magari sono ragazze abituate a portare certi tipi di abiti e spesso si affidano a degli stylist, dandoti molta carta bianca. Ad esempio ho lavorato benissimo con la Hunziker, alla quale ho confezionato l’abito, e mi ha lasciato molto spazio: pur avendo una grande personalità, si è lasciata molto guidare. Quello è stato un bellissimo connubio. Poi ho fatto tanti abiti da sera per Laura Pausini, e anche per Andie MacDowell; qualcuno pensa sia un’impresa più difficile, quando in realtà è più facile. Si crea spesso un buon feeling, e loro si affidano molto alle tue scelte.
Hai avuto clienti che ti hanno reso il lavoro difficile?
Ti dirò, non particolarmente. Io, poi, caratterialmente instauro un buonissimo rapporto ed è difficile che abbia difficoltà . Poi, sono sempre diretto e questo viene molto apprezzato.