4 Ristoranti: intervista a Pamela Veronese dell’Osteria Arcadia

TV Show

Barbara Ferrara

In attesa di scoprire dove ci porterà Alessandro Borghese nel terzo appuntamento, martedì alle ore 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 311 o 11, continua a leggere e scopri cosa ci ha raccontato nell'intervista, la vincitrice della seconda puntata Pamela Veronese.

Nel corso della seconda puntata di 4 Ristoranti, l’Osteria di Pamela Veronese, sul lato del Delta del Po veneto, si aggiudica la vittoria. Con venticinque posti a sedere, uno stile rustico e una cucina casalinga in cui si respira l’atmosfera tipica dei piccoli paesini della zona del Delta, l’Osteria Arcadia sbaraglia la concorrenza dei rivali grazie alla genuinità di una proposta semplice dove eccelle la qualità delle materie prime. A poche ore dalla sua incoronazione, abbiamo incontrato la titolare del ristorante vincitore. Leggi l’intervista e scopri cosa ci ha raccontato.

Come ha reagito alla chiamata?
Ha risposto mia madre, io ero fuori a fare un giro per cantine, quando me lo ha detto non le ho creduto, anzi. Comunque quando l’ho realizzato seriamente mi sono emozionata subito.
Era una fan del programma?
Da sempre, come da sempre mi sono chiesta perché Alessandro non venisse nel nostro territorio, pochi lo conoscono, i turisti conoscono Chioggia, Ravenna e Ferrara, ma non il vero Delta del Po, che è il nostro…
Come è andata davanti alle telecamere?
Lo staff è stato incredibile, tutti bravi a farci sentire a nostro agio, grazie a loro è andata benissimo. A me piace parlare della nostra cucina e del nostro territorio. Superato l’iniziale imbarazzo mi sciolgo e parto per la mia strada, non guarda chi ho davanti, la mia terra è nel mio sangue.
Che esperienza è stata 4 Ristoranti?
Mi sono divertita, anche se lo ammetto, è stato molto faticoso, fisicamente e psicologicamente. Io dopo sono stata male, ho anche pianto. La cosa bella è che non c’è stato niente di programmato, è stata una gara leale. Alla fine l’abbiamo presa con la giusta leggerezza.
Il ristorante porta il nome della mamma, Arcadia.
Sì, è a conduzione familiare, mia madre lavora in cucina con mio fratello Mauro, io mi occupo della sala e degli acquisti, ma all’occorrenza so cavarmela anche in cucina, non ho problemi a pulire il pesce o a fare altro.
Come nasce l’idea di aprire l’Osteria?
Per caso, mio marito alleva cozze dop e ha legato il suo mestiere alle escursioni in barca di pescaturismo. Noi avevamo una vecchia bottega di famiglia che abbiamo dovuto chiudere con l’avvento dei supermercati: con mia madre abbiamo pensato di proporre una cucina casalinga.
Come a casa?
Esattamente, l’idea è quella di sentirsi a casa. Quando hai un prodotto fresco, nostrano, non devi fare chissà cosa. Basta seguire la ricetta della tradizione e avere materie prime d’eccellenza.
Fedeli alla cucina del territorio?
Sì, ma possiamo inventare nuovi piatti, ma sempre con la materia prima giusta, siamo contrario all’uso di prodotti d’allevamento, o a quelli esteri, il pescato dev’essere esclusivamente nostrano
Siete molto selettivi.
Io sono molto attenta a queste cose, rimando indietro il prodotto se non mi soddisfa al cento per cento.
Diciamo che più che selettiva, molti mi riconoscono come una “rompiballe”.
Il momento più bello, al di là della vittoria?
Quando i commensali sono stati da noi e hanno mangiato tutto, i piatti in cucina sono tornati lucidi, una soddisfazione incredibile, anche per mia madre.

 

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