X Factor 2018: l'intervista al quarto classificato, i Bowland

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Fabrizio Basso

Bowland
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L'elettronica mai ha avvolto in maniera così calda X Factor. Sono stati i Bowland a portare questo germoglio nel talent musicale di Sky Uno che ha eletto il suo vincitore il 13 dicembre 2018. I Bowland si sono classificati al quarto posto in XF12. Li abbiamo incontrati e intervistati

(@BassoFabrizio)

Da Teheran a Firenze per studiare ma con una idea di musica in testa unica. Riconoscibile. Che oggi essere riconoscibili è un merito. Loro sono i Bowland e si sono classificati al quarto posto di X Factor 2018. Loro sono Lei Low, Pejman Fa e Saeed Aman. La loro musica viaggia su frequenze oniriche, ipnotizzanti in alcuni momenti. Li abbiamo incontrati e intervistati il giorno dopo la finale.

In finale avete proposto brani tecnicamente distanti tra loro: Sweet Dreams (Are Made of This) di Eurythmics, Senza un perché di Nada e Seven Nation Army di The white stripes: c'è un criterio?
Sono brani per noi importanti e comunque sono rappresentativi del percorso che abbiamo fatto a X Factor. Le tonalità variano, si va da un brano molto atmosferico come Sweet Dreams e quello più spinto che è Seven Nation Army.
Quanto è importante l'elettronica nella vostra musica?
Abbiamo iniziato a fare musica grazie all'elettronica, a una tecnologia fatta da due casse e un microfono e registrando con un software. E' tutto partito da lì.
Come nasce un brano?
Partiamo di solito da suoni acustici reali ma la parte creativa si innesta poi in post produzione.
Manuel Agnelli ha detto che dovete pubblicare subito un disco.
Prima di venire a X Factor avevamo già un album uscito. Siamo abbastanza pronti per un nuovo lavoro, ci vorrà ancora qualche mese.
Ipotizziamo primavera 2019?
I pezzi ci sono, ci speriamo.
Avete percepito che la vostra fan base si allargava puntata dopo puntata?
Noi eravamo scollegati dal mondo, solo dopo la finale abbiamo avuto il cellulare restituito. Da come andavano le serate e da qualche messaggi filtrato, abbiamo capito verso la metà del percorso che il supporto era molto forte ed è stata una sorpresa.
Nel singolo Don’t stop me dite lascia che io possa scegliere di dimenticarti: una cosa da dimenticare o che cambiereste?
Non cambieremmo nulla e anche se ci fosse stata non avremmo potuto.
Un particolare?
In finale avremmo preferito fare prima il medley e poi il duetto, sarebbe stato, crediamo, più adatto al nostro percorso.
Cosa vi portate nel cuore?
La bella emozione che fornisce quel palco. Il feeling immediato con Asia Argento prima e con Lodo Guenzi poi.
Ora che fate?
Ci riposiamo per qualche giorno. Poi iniziamo a programmare date.
Partono immediatamente i casting per X Factor 2019: consigli a chi ci prova?
Non avere pregiudizi. Noi siamo riusciti a dimostrare che anche a X Factor, in televisione e in prime time si possono fare cose che non sono nel dna originario del programma. Noi siamo orgogliosi del nostro percorso a XF ci piacerebbe che lo fossero anche quelli della prossima edizione.

 

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