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I Muse alla finale di X Factor, tra Simulation Theory e il tour

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Fabrizio Basso

I Muse protagonisti alla finale di X Factor, in programma alle ore 21.15 su Sky Uno. Intanto cresce l'attesa per le date italiane legate all'album Simulation Theory. Infatti dopo il clamoroso successo di San Siro nel 2010 e dello Stadio Olimpico nel 2013 i Muse torneranno a suonare per tre volte nei due più grandi e prestigiosi stadi italiani: venerdì 12 e sabato 13 luglio a Milano e sabato 20 luglio a Roma. Abbiamo incontrato e intervistato Chris Wolstenholme

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(@BassoFabrizio)

I Muse planano sull'astronave X Factor e sono gli ospiti internazionali della finale, in programma su
Sky Uno questa sera, 13 dicembre, alle ore 21.15. Intanto cresce l'attesa per i loro tre live italiani che accompagnano l'album Simulation Theory. Saranno in Italia venerdì 12 e sabato 13 luglio a Milano e sabato 20 luglio a Roma. Abbiamo incontrato e intervistato Chris Wolstenholme.

Simulation Theory, vostro ottavo album, ha avuto una gestazione lunghissima.
E' vero ci siamo presi un lungo periodo per prepararlo, le dico solo che sono trascorsi diciotto mesi tra la prima e l'ultima registrazione. E' un lavoro molto diverso dai precedenti e ci siamo presi un anno e mezzo per realizzarlo.
La differenza più netta?
Gli altri erano più compatti come suoni, questo è molto differente da un brano all'altro.
Infatti partecipano più produttori.
Il lungo tempo di lavorazione è la ragione per cui i brani diversi tra loro e anche i produttori sono diversi. Alcuni brani li ho prodotti io.
Un brano è Something Human: cosa resta di umano in un mondo tecnologico?
Non posso a fare a meno della tecnologia, lo stesso i miei figli ma ho notato che sta prendendo troppo piede.
Quindi?
Voglio ritornare ai contatti umani. Ridurre il contatto con le tecnologie e portare più spesso il cane  fuori.
Convincere i figli sarà più arduo?
Ho sei figli miei più due della mia compagna quindi sono otto.
Coetanei?
Tre sono teen, tre giovani e due piccoli. I tre sono dentro la tecnologia: non telefonano, non escono, non hanno il piacere di incontrare amici.
Sono nativi tecnologici.
Vero. Ma i più giovani sta cercando di educarli a non usare troppo la tecnologia per quanto so che non sarà facile.
Una tattica?
E' facile se c’è un problema dare loro un i-pad perché giochino. Bene con i più giovani cerco di fare l’opposto: meno i-pad e più parole.
Tre date in Italia a luglio 2019: cosa ci può anticipare?
La tecnologia nei nostri show è sempre stata fondamentale, a ogni tour abbiamo inventato qualcosa di più pazzesco.
Stavolta cambierete strategia?
Vogliamo gestire la tecnologia e aumentare la parte più umana. Vogliamo essere più vicino al pubblico.