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4 Ristoranti Estate: vince Barbara Magnini de L’Alchimista. L'intervista

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Barbara Ferrara

E' Barbara Magnini, titolare del Ristorante Enoteca L'Alchimista, a vincere la sfida della prima puntata di 4 Ristoranti Estate "contro" Damiano Lunghi, titolare e responsabile sala all'Osteria Dodici Rondini, Francesca Taticchi, responsabile del ristorante Nadir e Filippo Farinelli, titolare di sala del Civico 25. In attesa del prossimo appuntamento, giovedì alle 21.15 su Sky Uno, leggi l'intervista alla vincitrice 

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La prima puntata di 4 Ristoranti Estate, vede Alessandro Borghese incoronare Barbara Magnini, è il suo Ristorante Enoteca L'Alchimista, ad aggiudicarsi la vittoria. E non si fa fatica a capire perché. Sbaragliata la concorrenza dei rivali Damiano Lunghi, titolare e responsabile sala all'Osteria Dodici Rondini, Francesca Taticchi, responsabile del ristorante Nadir e Filippo Farinelli, titolare di sala del Civico 25, Barbara Magnini è felice per la vittoria e può godersi l’ambito titolo di migliore ristorante della regione. La passione per la cucina è una passione di famiglia e il loro è progetto che nasce diciassette anni fa. In attesa di sapere chi saranno i protagonisti della prossima puntata, giovedì alle 21.15 su Sky Uno, leggi l’intervista e scopri cosa ci ha raccontato Barbara della partecipazione a 4 Ristoranti, e non solo.

Si aspettava la vittoria?
A dire il vero, non lo so, il nostro vero concorrente era Filippo del Civico 25 al quale io stessa ho dato voti alti perché ho riconosciuto le sue doti. E’ stata una bella gara, sia per la passione per il cibo che ci accomuna, sia per la tipologia di locale, siamo piuttosto allineati.
Cosa ha portato a casa di questa esperienza?
Ho raccolto anni di duro lavoro e sacrificio, essere stati giudicati da uno Chef come Borghese e aver vinto significa che la direzione del locale è quella giusta. Oltre alla grande soddisfazione, ho capito quanto sia difficile essere schietti e poco diplomatici, soprattutto in televisione.
Essere troppo critici può essere un difetto?
Il fatto che sia così critica e dura mi ha permesso di migliorare sempre, ho sempre voluto di più da me stessa. Non mi sento mai arrivata.
La vostra carta vincente?
Siamo una famiglia e crediamo nel nostro lavoro, ognuno per la sua parte ha saputo trasmettere questo. Credo abbia vinto l’amore e la grande passione di tutt’e tre insieme.
Come nasce il vostro progetto?
Da un’idea di mia madre, diciassette anni fa decide di aprire quello che allora era solo un’enoteca con vendita di vini. Nel tempo i clienti hanno chiesto di più e noi ci siamo adeguati alle richieste. Dai salumi siamo passati alle bruschette, ai primi e così via.
Una bella crescita.
Abbiamo studiato moltissimo, mia madre ha studiato la cucina, io con le mie conoscenze di chimica, l’ho supportata negli accostamenti dei cibi. Inoltre io e mia sorella abbiamo studiato i vini. Ognuno si è specializzato nel suo e credo che questo sia l’aspetto vincente. Non ci fermiamo mai.
Come nasce il nome del locale?
Dal significato stesso della parola: la volontà di trasformare quelle che possono essere materie prime molto semplici in piatti che possano diventare oro. La nostra è anche un po’ una sfida.
Dove traete l’ispirazione?
Dalla natura e dai suoi frutti. Lavoriamo con i contadini della zona e in base ai prodotti che ci portano inventiamo i nostri piatti, seguendo la stagionalità.
La prima cosa che nota quando va a cena fuori?
Il calore che posso sentire, l’accoglienza innanzitutto.
Cosa non tollera?
La maleducazione e i prezzi eccessivi per materie prime che non sono all’altezza. Questo tipo di disonestà è inaccettabile.
Se la vostra partecipazione a 4 Ristoranti fosse un piatto?
Sarebbe il nostro piccione, un piatto altamente elaborato: in ogni sua parte c’è una parte di noi, coscetto ripieno, petto scaloppato, la sua salsiccia e il suo patè. Per poter essere strepitoso ha bisogno di tutte le sue componenti. E’ una metafora che mi piace.