Il Relais San Giovanni si è aggiudicato la vittoria nell’ultima puntata di 4 Hotel Bruno Barbieri. Luogo della sfida: la Riviera romagnola. Abbiamo fatto qualche domanda alla proprietaria del San Giovanni, Silvia Giometti, ancora incredula ed emozionata per il riconoscimento ottenuto.
Silvia Giometti è la proprietaria del Relais San Giovanni, l’hotel che si è aggiudicato la vittoria nell’ultima puntata di Bruno Barbieri 4 Hotel. Silvia ha lavorato per molti anni nel mondo dell’industria del cinema. Aveva iniziato il nonno con una piccola sala nello stile di “Nuovo Cinema Paradiso”. Oggi, in totale, i grandi schermi che fanno capo alla famiglia sono circa cento, tra Emilia Romagna e Toscana. Quindici anni fa Silvia ha lasciato la vecchia strada per buttarsi in questa nuova avventura. Primo esperimento, il Venus di Gabicce Mare, a cui ha fatto seguito il San Giovanni che deve il nome alla località in cui sorge. San Giovanni in Marignano, appunto, in provincia di Rimini, a cinque chilometri dal mare. Il relais offre accoglienza e servizi unici. Il più originale è il “cinema in casa”. In onore della passione di famiglia, l’hotel dispone di una piccola sala cinematografica con schermo 4k dove poter gustare il film preferito in comode poltrone. Naturalmente pop-corn a volontà.
La sala cinema è un optional che probabilmente pochi hotel hanno, o forse nessuno. È sfruttata dai suoi clienti? In che modo? Ci racconta quale e quanta importanza ha il suo legame con l’industria cinematografica?
La mia famiglia viene dal cinema, quello delle sale con le poltroncine di legno o tutt’al più di velluto rosso e con le vecchie care pellicole perciò non potevamo non mettere un richiamo al cinema anche nel nostro albergo. In tutte le camere ci sono foto di attori e attrici famosi. E abbiamo creato questa sala di proiezione. Così se un cliente ne ha voglia, può tranquillamente vedersi un film. Non serve alcuna prenotazione perché è un servizio che offriamo sempre. Va prenotato invece il cinema 3D. Abbiamo un impianto 4 K molto potente. A dire la verità anche tutti noi in famiglia, se vogliamo vedere qualcosa tutti insieme ci mettiamo lì ed è come avere il cinema in casa.
Dirigere un hotel è un lavoro che ha sempre sognato di fare anche quando si occupava di cinema?
Sa che non avrei mai immaginato di riuscire a farlo? Il San Giovanni Relais è stato voluto anche per mio padre, perché diceva che venendo qui si sentiva come a casa. L’ha ricreato secondo un suo disegno mentale, seguendo il suo cuore e i suoi ricordi. Poi, visto che a me piace stare in mezzo alla gente e chiacchierare, si è pensato che tra tutti, fossi la più idonea a gestire l’albergo. E adesso ho cominciato ad amarlo. E’ nel cuore. Mi affeziono a tutte le persone che passano di qui. Mi chiamano, mi ricordano. E’ un po’ come se fosse una famiglia, una casa. Mi ha emozionato un nostro ospite che in una recensione ha scritto : “Entri cliente ed esci come un amico”. In realtà, quando ho iniziato ero atterrita perché non ci si può improvvisare albergatori. Quindi è come se avessi vinto una scommessa e adesso sono molto orgogliosa. Quando entro al Relais mi sento diversa, mi sento in pace. Sono innamorata di questo posto.
La posizione dell’hotel non è delle più comode. Offre però qualcosa che altri hotel non hanno. Qual è il vostro punto di forza?
Quando si arriva qui ci si ritrova in un’oasi di pace. L’hotel è una dimora ottocentesca. E’ stata fatta una ristrutturazione molto rispettosa cercando di mantenere il più possibile la struttura originaria. Abbiamo una spa meravigliosa con una vera grotta. La piscina ha l’acqua calda e si può fare il bagno anche di sera e anche fuori stagione. Anche chi lavora – e qui intorno sorgono tante aziende che operano soprattutto nel settore della moda - e arriva qui alla sera, riesce a rilassarsi completamente.
Ci racconti di 4 Hotel, l’emozione più forte?
Le dico la verità, all’inizio non volevo partecipare perché sono una persona che sta sempre dietro le quinte. Non mi piace mettermi in mostra. Non mi faccio fotografare mai. Le ultime mie foto risalgono a quando avevo sei-sette anni, quindi, stare tutto il tempo davanti a una telecamera mi appariva come un incubo. I miei dipendenti però mi hanno incoraggiata a dimostrare ciò che rappresenta per me il Relais. Così ho preso tutto come un gioco. Ci si è messa anche la sfortuna perché proprio nei giorni delle riprese avevo 40 di febbre. Alla fine però mi sono trovata molto bene, sia con lo staff, tutte persone gentili e disponibili, sia con il signor Barbieri, una persona veramente squisita. Anche se alcune critiche mi hanno fatto male, so che fa parte del gioco. Tutti le hanno ricevute quindi, a programma terminato, sono contenta di essermi messa in gioco e ovviamente di aver vinto. Non me l’aspettavo proprio.
Ha qualcosa da rimproverarsi?
Sinceramente non ho niente da rimproverarmi. Ho lasciato l’albergo così com’era. Non ho voluto stravolgerlo. Le modifiche fatte ad hoc si sarebbero notate immediatamente. Certo, si può aggiungere qualcosa a colazione, si può cambiare un lampadario ma non è possibile camuffare la fisionomia e la realtà di un albergo. Ciò che è fasullo traspare sempre. Non cambierei nulla di quello che ho fatto.
Si è piaciuta in TV?
Sono rimasta contenta che la gente mi abbia detto che sono proprio così, che non hanno notato la differenza tra video e realtà. Poi, naturalmente, ci sono stati momenti in cui ero un po’ impacciata e le parole non mi venivano. L’emozione era tanta. Però penso di essere stata sempre me stessa. Con il mio San Giovanni.