Francesca Michielin, un vulcano tra mare e montagna: 2640 è il suo viaggio

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Francesca Michielin (foto di Letizia Ragno)

Si intitola 2640 il nuovo album di Francesca Michielin, tredici storie di viaggi, amore, passione, comunicazione accomunate dall'intarsio di tre triangoli che simboleggiano vulcano-mare-montagna. Sarà presto protagonista di Uno in Musica su Sky Uno: nell'attesa la abbiamo incontrata e intervistata

(@BassoFabrizio)

Sulle orme di Bruce Chatwin, di Jack Kerouac, di Lorenzo Jovanotti...lei deve sempre andare. Francesca Michielin ha da andare sempre e il suo nuovo album 2640 è la storia di un viaggio "per comunicare, per dire quello che si desidera anche senza parlare". Prossimamente l'artista di Bassano del Grappa sarà protagonista su Sky Uno dell'appuntamento Uno in Musica, nell'attesa la abbiamo incontrata e intervistata.

Francesca ci racconta le anime del disco?
Ne ha 3 che sono riassunte nei tre triangoli che lo simboleggiano, rosso, azzurro e verde. E si muovono sul piano comunicativo e geografico.
Ci faccia viaggiare con lei.
Il triangolo rosso è l’esplosione, il vulcano che colora l'importanza di comunicare. Il triangolo azzurro è il mare che custodisce l'idea di imparare ad ascoltare, percepire e udire. Il verde è la montagna da cui provengo e da quella cime, quando ci arrivi, vedi il mare; se non lo vedi lo immagini e quindi rappresenta il potere dell’immaginazione e del legame con le origini.
Monti lontani. Ma lei li ha avvicinati.
Sembrano anime contrastanti ma si intrecciano e c’è la voglia di convogliare queste energie che mi rappresentano. Non so cosa voglio ma so cosa non voglio e cosa voglio dire e c’è tutto in questo disco.
Ci ha fatto ascoltare live alcuni brani: sarà così il tour?
Il set è con queste tre persone. Se ci sarà un palco spazioso magari qualcosa si aggiunge. Ma siamo tutti poli-strumentisti e quindi in grado di gestire qualunque situazione.
E' autrice di quasi tutti i brani contenuti in 2640.
Le mie undici canzoni (su tredici totali, ndr) sono state scritte in modo viscerale e impulsivo, le ho riviste poco, un processo vulcanico, una esplosione. Sono nate circa in un anno, sono entrata in studio a gennaio 2017. E' tutto organico. I brani co-scritti sono nati per amicizia e divertimento, sono  il frutto di scambi di idee, di molti felafel mangiati e di tanto divertimento
In Tapioca canta in ghanese: cosa significa?
E' una lode dal basso verso l’alto, dall’asfalto all’infinito e “per ringraziarti suonerò ancora più forte”.
C'è molto sport nel suo disco: dalle peripezie su Vicenza Calcio  a un brano dedicato ad Alonso.
Tutto il disco ruota intorno allo sport, da San Siro alla Curva Nord. La retrocessione del Vicenza in serie B è stata la prima grande delusione della mia vita. In famiglia siamo super tifosi, piangevamo tutti. Nella canzone c'è la sensazione di retrocedere che è nella vita. Ma la B è anche un elogio per chi è lì e lotta a testa alta.
Invece Alonso?
E' nata a marzo, era da poco iniziata la stagione della Formula 1. Da casa vedevo il suo essere sanguigno. E' uno che va sempre diritto: sono stata una giornata con lui, sembriamo dolci ma ci incazziamo tantissimo. E' un pezzo struggente ma irrazionale.
Oggi come si comunica?
C'è la ricerca della velocità esasperata, comunichiamo più velocemente ma sempre peggio, è più facile fraintendersi. La comunicazione in 2640 è legata al viaggio, al fatto che la mia generazione domani può prendere un biglietto e partire. Eppure c’è qualcosa che abbiamo perso.
Cosa?
Mi domando spesso cosa ho perso, cosa sto perdendo e cosa non voglio perdere. Mi sono interrogata sovente sul senso di appartenenza: cosa significa nascere in un luogo ma essere contaminata.
Il suo senso di famiglia?
E' molto largo: la vivo più come comunità, ovunque vai ne hai bisogno. Siamo tutti connessi ma stiamo anche tanto per i cavoli nostri.
Se le domandiamo di dove è?
Non ho una risposta. Io sono di qui ma non sono di qui. Davvero non so rispondere cosa sono, quale è oggi il concetto di essere italiano. La domenica mangio tapioca, il sabato vedo amici filippini…capisce perché non ho risposta?
Però Noleggiami è più intima, casalinga.
Lì c’è legame con i due uomini della mia famiglia, padre e fratello: qui parlo di famiglia in senso stretto.
Il suo rapporto con i social?
Sono divertenti e creativi ma mai spostare il focus: io faccio musica e sono artista, mi servono a far capire cosa faccio e comunicare cosa mi piace. Siccome scrivo molto mi piace la condivisione che si crea.
Lava è una storia al femminile.
E' un brano abbastanza violento, se il disco non ha peli sulla lingua quel brano non sa cosa siano i peli. Si richiama a Tahiti di Bat For Lashes, artista che amo molto, e a un suo brano sulla donna nella comunità dove la donna è vista come massaia. Io voglio buttare lava su questo concetto, basta franceschina carina cucciolina. Le donne non devono essere serie B.
In che ambiente è cresciuta?
A casa mia hanno sempre comandato le donne. Passo e chiudo (e si allontana sorridendo, ndr).



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