Noel Gallagher è l'ospite del sesto live di XF11: l'intervista
TV ShowWho built the moon? è il nuovo album di Noel Gallgher. L'ex Oasis sarà ospite di X Factor il giorno 30 (il talent musicale di Sky Uno va in onda ogni giovedì alle ore 21.15 su Sky Uno). Nell'attesa lo abbiamo INCONTRATO e INTERVISTATO
di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)
Chi ha costruito la luna? Who built the moon? Ce lo racconta Noel Gallgher, che ha scelto di titolare così il suo nuovo progetto discografico. Giovedì 30 l'ex Oasis sarà ospite a X Factor (ogni giovedì alle ore 21.15 su Sky Uno). Nell'attesa lo abbiamo INCONTRATO e INTERVISTATO.
Noel, partiamo dal disco e dal ruolo di David Holmes.
La principale influenza è Holmes stesso, non voleva che scrivessi nulla a casa senza di lui, voleva portarmi dove desiderava. Ogni volta che scrivevo qualcosa che rimandava al passato lui mi fermava. E’ stato inizialmente frustrante poi ho iniziato a divertirmi e a capire il suo percorso.
Ci sono collaborazioni con John Marr e Paul Weller: come sono nate?
Sono amici, ci conosciamo da tempo. Weller abita vicino a casa, Marr è uno degli amici di più vecchia data. Quando suono la chitarra e qualcosa non mi torna lo chiamo e lui viene da Manchester a Londra per aggiustare il suono. Ma nel disco ci sono trenta professionisti che suonano non solo loro.
Non è Oasis, non è High Flyng Birds…in che direzione va?
Se dovessi definirlo dire cosmic rock. Ma è soprattutto un album di rock. La libertà del rock è fare quello che vuoi.
In una intervista ha dichiarato che l’album è un antidoto contro un mondo che la spaventa: ha funzionato? Sta funzionando?
Secondo me è troppo facile per chi fa musica prendere notizie dal telegiornale e cantarle. Scrivere brani di gioia e speranza è rivoluzionario. La musica a base di chitarra è diventata un urlare: cosa urlano Dave Grohl, Queen of Stone Age e Green Day. Poi è tutto così noioso: Trump è noioso, la politica è noiosa, quel ciccione nordcoreano è buffo ma noioso. E’ rivoluzionario fare canzoni di gioia e speranza. Dunque mi sento di affermare che sono un rivoluzionario.
Però John Lennon cantava le notizie.
Forse le notizie all'epoca erano meno noiose.
Noel Gallagher durante l'intervista
Cosa rappresenta il titolo di questo disco per lei?
C’è un libro che ha il titolo del disco. Trovo che le teorie della cospirazioni siano noiose, ma qui dice che la luna è un corpo estraneo al nostro pianeta, magari chi lo ha scritto ha visto troppe volte Guerre Stellari magari fumando. Quando mi manca qualche cosa prendo spunti da altri.
Il documentario Supersonic sugli Oasis le è piaciuto?
Eccome altrimenti non avrei contribuito alla sua realizzazione. Supersonic racconta una storia che non verrà più narrata. E’ la storia di una band venuta dal nulla che in poco tempo è diventata la band più famosa al mondo.
Il suo Manchester City?
Pepe Guardiola è un messia, il nostro calcio è tra i migliori, inoltre Guardiola veste benissimo e ne sono orgoglioso. Mi spiace per il Napoli.
Cosa ascolta oggi?
Il rock ha ucciso il rock’n’roll. Direi U2, Kasabian e Primal Scream. Il problema è che si urla troppo. E mi domando a cosa servano orecchini e tattoo. Il bello della tecnologia è che con un tocco accedi a tutta la tua library musicale. L’ultimo bel disco lo ho comprato tre anni fa, è dei Jungle che fanno una elettronica che non scivola nella dance. Ascolto tanto degli anni Sessanta, Settanta e anche Ottanta.
Ha compiuto 50 anni…
C’è l’idea che quando si arriva a metà uno deve solo preoccuparsi di invecchiare con grazia. A 50 anni non bisogna buttare il passato e ricominciare. David Holmes ha scoperto questo filone e lo perseguo…io tratto ogni album come fosse l’ultimo e se questo fosse l’ultimo ne sono fiero.
Sarebbe pronto per una nuova avventura?
Ovviamente.
Due dischi quasi in contemporanea sul mercato per i fratelli Gallagher. Che ne pensa?
Non c’è una risposta. Il mio sta per uscire, il suo è uscito. Non me ne frega niente.
C’è marketing in quello che si legge su di voi?
E’ una cosa pazzesca quella delle polemiche. Se scoprite perché mio fratello è sempre così arrabbiato, ditemelo…secondo a me ha bisogno di andare in terapia.
La regina non paga le tasse?
Dove è la notizia? Io ne pago fin troppe.
Ci racconta l’emozione di riaprire la Manchester Arena dopo la strage durante il concerto di Ariana Grande e ci dice perché non ha partecipato al concerto da lei organizzato?
Non ho partecipato perché non mi è stato chiesto e non mi sono proposto. La riapertura è stata una emozione, sentire tutto il palazzetto che canta. E’ l’emozione più bella del mondo ma è anche triste essere protagonisti di un concerto che ricorda quello che è accaduto.