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4 Ristoranti, la “Sora Lella” è ancora la regina di Roma

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Nella sfida orchestrata da Alessandro Borghese per individuare la migliore osteria a conduzione famigliare della Capitale trionfa Mauro Trabalza, nipote della celebre cuoca Elena Fabrizi 

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Alessandro Borghese torna nella sua Roma per gustare la tradizione gastronomica della Capitale nella migliore osteria a conduzione famigliare. In gara per la quinta puntata di “4 Ristoranti” ci sono: Mauro Trabalza, erede della mitica Sora Lella, cuoca e attrice negli anni '50, che gestisce l'omonima trattoria; Danilo Valente, maestro della carbonara nella “Trattoria da Danilo”; Alessandro Trombini, titolare dell'antico ristorante “Lo Scopettaro” e Ilan Dabush del ristorante giudaico-romanesco “Ba' Ghetto”.


4 Ristoranti, il cibo come filosofia

Si comincia proprio da Alessandro Trombini, nel cuore del quartiere Testaccio, con il suo ristorante che a Danilo sembra “un po' anni '80”. Dopo aver studiato il menù come se fosse una tesi di laurea, i commensali si fiondano sugli antipasti della tradizione romana senza risparmiare critiche: Danilo vorrebbe più olio e meno aglio nei suoi nervetti, Mauro un rognone in più nella sua coratella. Sulla pasta romana parte una dissertazione filosofica di grandissima profondità: tra le disquisizioni sulla quantità di sale nella cacio e pepe e sul numero di rossi d'uovo nella carbonara, però, nessuno rimanda indietro il piatto. Se la location non impressiona, menù saporito, conto onesto e servizio accogliente fanno meglio: 75 i punti totali per “Lo Scopettaro”, con il voto di Borghese ancora da aggiungere.

Sull'Isola Tiberina c'è la storica osteria della “Sora Lella”, un simbolo di cucina casereccia per tutti i romani. Sulla location, da vera osteria d'altri tempi, nessuno apre bocca, ma il servizio è giudicato un po' aggressivo. La variazione della menta nella cacio e pepe piace ad Alessandro (anche se da purista storce il naso), sui secondi poco da dire. Difficile criticare la cucina tramandata dalla celebre zia di Aldo Fabrizi, che infatti guadagna la testa della classifica con 78 punti, grazie anche a un conto adeguato e a una vista superba sul Tevere.

Alla “Trattoria da Danilo”, sul colle Esquilino, una schiera di fotografie incorniciate di personaggi famosi accoglie gli sfidanti: la location è forse troppo soffocante, anche se, rileva Mauro, “Al romano je piace”. Nel regno della carbonara parte subito la sfida frontale da parte di Alessandro: “La pancetta se la mangiano gli americani e il parmigiano qui non s'è mai visto, visto che i romani erano pastori di pecore e non di mucche”. Non va meglio con la amatriciana, in cui proprio Alessandro trova un pezzo di cipolla. I commensali gridano all'eresia, mentre Danilo battibecca con la madre in cucina. La trippa, poi, è buona, ma a detta di tutti il sugo doveva essere più tirato: “Così se la mangiano a Milano, non a Roma”, incalza Mauro. I dolci ottimi, il servizio coinvolgente e un buon conto permettono comunque a Danilo di portare a casa 74 punti e di mantenere intatte le proprie chance di vittoria.

Al ghetto ebraico di Roma c'è Ilan con il suo ristorante “Ba' Ghetto”. Secondo Alessandro ci sono troppi inserti moderni nell'insegna, con i tavoli fuori che “fanno un po' lungomare di Ostia” e anche Danilo avrebbe gradito un po' più di storia da osteria. Qui si mangia solo kosher e senza carne di maiale: l'eterna diatriba fra guanciale e pancetta nella carbonara viene risolta da Ilan con la carne secca d'oca, Borghese accetta la sfida e ne ordina un piatto. Buoni il tortino indivia e alici e la concia di zucchine (marinate), ma a tradire Ilan è la specialità della casa: il carciofo “alla giudìa”, secondo Alessandro ha troppo olio. Danilo ha invece da ridire sulla coda “alla vaccinara” (che infatti ha qualche giorno) e sulla pasta frolla troppo dura del suo dolce: “Mi stava per partire un pezzo di dente”. Il conto è 169 euro, troppo secondo lo stesso Danilo, ok per gli altri due. Con 69 punti “Ba' Ghetto” è in fondo alla classifica.


4 Ristoranti, la vittoria annunciata della Sora Lella

Nel rendez-vous finale fra i ristoratori non manca qualche scintilla. Alessandro e Danilo rinnovano il loro duello: “La tua amatriciana con la cipolla non esiste”, dice il primo, “La tua carbonara con tre uova mi fa salire il colesterolo” replica il secondo”. Ilan ci rimane male per il 12 complessivo alla location, ma almeno lo rinfrancano i buoni voti alla sua cucina (compreso quello di Borghese). Di Mauro e della “Sora Lella” tutti hanno un gran timore reverenziale, tanto che gli unici appunti, bonari, arrivano sul servizio poco organizzato. Toni molto distesi anche sul van durante il tragitto verso l'osteria vincitrice: “Mo' licenzio mamma”, scherza Danilo all'ennesima frecciata sulla sua amatriciana. I voti finali di Borghese non ribaltano la situazione e la puntata si chiude con il trionfo annunciato di Mauro e della “Sora Lella”, che, da lassù non potrà che apprezzare.