4 Ristoranti in Sicilia per la migliore cucina a km zero dell’isola

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Nella terza puntata della stagione estiva del suo showcooking, Alessandro Borghese fa tappa nei locali della provincia di Ragusa

Dici Sicilia d’estate e pensi subito al mare. Alessandro Borghese, invece, sorprende tutti e per la terza puntata della stagione estiva di “4 Ristoranti” ha scelto l’entroterra siciliano per il suo tour gastronomico. Le assolate campagne della provincia di Ragusa sono il teatro dove i commensali si sfidano per il titolo di miglior ristorante di cucina a chilometro zero dell’isola.
 

La cucina del ragusano

La Sicilia è una terra ricca di storia, cultura e sapori, così variegati che ogni provincia può vantare numerose eccellenze locali. Se Palermo possiede il copyright della caponata e delle sarde al beccafico, la parte orientale dell’isola rivendica la paternità di arancini, cartocciate (una sorta di focaccia ripiena) e pasta alla Norma. Per non parlare dei dolci, che da nord a sud deliziano i palati dei siciliani: tra cannoli, cremose granite, cassata e pignolata c'è solo l’imbarazzo della scelta. In questo affollato parterre c’è posto anche per la tradizione gastronomica del ragusano, la più meridionale d’Italia: dai “turciniuna” (involtini di interiora di agnello) alle scacce (focacce farcite di verdura), dal formaggio ai dolci, le specialità locali rimandano ai corposi sapori della campagna circostante, per ricette povere ma ricche di gusto, tramandate da generazioni di contadini e massaie.
 

Da Modica a Ragusa

La sfida della terza puntata di "4 Ristoranti" è interessante non solo per i piatti in gara, ma anche per i commensali che siedono a tavola. Si comincia con le signore: a Modica c’è Federica Muriana, la titolare dell”Osteria dei sapori perduti”. Una ragazza precisa, che nel suo locale non lascia nulla al caso, dall’allestimento rustico alla cura maniacale per le materie prime.
Nella stessa città lavora Roberto Pulino della “Trattoria sale e pepe”, location casereccia e senza fronzoli, per una cucina rustica e decisa. Soprannominato “Il cantastorie”, accompagna i suoi piatti con i racconti della storia della città e le leggende sull’origine delle ricette.
I prodotti della tradizione dominano la scena anche al “Mercato di Ispica”, dove Salvo Latino segue religiosamente i dettami della cucina siciliana, dalla scelta delle materie prime agli abbinamenti delle pietanze.
Moderno ed essenziale negli arredi, ma non per questo meno tradizionale è il ristorante “Konza” di Ragusa: Monica Furnaro è determinatissima e, dopo aver costruito in sei anni un locale di successo è pronta a vincere anche la battaglia di “4 Ristoranti”.
 

Delizie a chilometro zero

Caciocavallo ragusano e cioccolato di Modica sono senza dubbio i prodotti di spicco della zona. Ma i ristoratori in gara hanno dato fondo alle risorse della loro terra e al ricettario dei nonni: il risultato sono quattro menù molto particolari e ricchi di sapore locale. All”Osteria dei sapori perduti” i nomi dei piatti, in dialetto ragusano, sono tutto un programma: tra “cavatieddi ‘mpastizzati” (cavatelli con broccoli e ricotta) e “u cunigghju à stimpirata” (coniglio in agrodolce) la Sicilia si vede, si sente e si assaggia. Così come succede alla “Trattoria sale e pepe”, con parmigiana di melanzane, pasta alla norma e ravioli di ricotta al sugo di maiale. Le ricchezze del mare e della terra si incontrano, invece, al “Mercato di Ispica”: alla scottona agli ortaggi e alla vellutata di fava si affiancano la calamarata di Russello e la “stimpirata di sgombro”. Innovazione alla voce dolci, con il “cannolo scomposto di ricotta modicana”. Chiude il tour il ristorante “Konza”, con polpo scottato su crema di fave e risotto al nero di seppie e tuorlo d’uovo marinato. Millefoglie di cannolo e parfait di pistacchio di Bronte concludono la cena: di certo Alessandro Borghese e i suoi commensali non lasciano da tavola affamati.

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