4 Ristoranti: Da Aquino, il locale dello "chef ragazzino prodigio"

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Per la prima puntata estiva del suo show cooking, Alessandro Borghese è arrivato in Calabria alla ricerca della miglior cucina "piccante". Il trentenne Orazio Lupia ha provato a conquistarlo a suon di ‘nduia e sardella pirottana, e grazie ad una serie di piatti della tradizione rivisitati

Ha solo trent’anni ma i suoi piatti dimostrano che il talento non ha età. Classe 1986, Orazio Lupia è lo chef del ristorante "Da Aquino" di Cropani Marina, una cittadina in provincia di Catanzaro affacciata sul Mar Ionio. Il suo locale nella puntata in onda il primo giugno alle 21,15 su Sky Uno è tra i protagonisti di 4 Ristoranti - Estate, lo show cooking durante il quale chef Alessandro Borghese va alla ricerca della miglior cucina "piccante" della regione. Per l’occasione Orazio, che si è già meritato il soprannome di "chef ragazzino prodigio", sfodererà le sue armi migliori che prendono forma in piatti della tradizione rivisitati, e in alcuni casi rivoluzionati, per raggiungere risultati stupefacenti.
 

La rinascita del ristorante di famiglia


Orazio si dice profondamente innamorato della propria terra e la sua scelta di vita lo dimostra in pieno. Dopo aver fatto tanta esperienza in ristoranti stellati al nord, infatti, è tornato nella  trattoria di famiglia per "innovarla". Per ora ha iniziato a farlo all’interno e con il tempo migliorerà tutto il resto, ma l’importante, ripete, è avere pazienza perché "Roma non è stata fatta un giorno". L’obiettivo, per ora, è creare un’atmosfera familiare e di fiducia in modo che il cliente possa sentirsi a proprio agio, concentrandosi totalmente sui piatti. Sempre attento alla valorizzazione delle materie prime che offre il territorio, Orazio punta a far conoscere le prelibatezze della cucina calabrese cercando una chiave originale e innovativa che sia capace di sorprendere. Per riuscirci ha scommesso sul lavoro di squadra e sulla creatività al quale aggiunge una dose massiccia di attenzione per i dettagli. Ad esempio, da quando ha fatto ritorno in Calabria nel 2015, ha deciso di accantonare completamente la grande distribuzioni e di affidarsi ai produttori del luogo, custodi fedeli delle migliori prelibatezze del territorio. Per vincere la sfida del primo giugno di 4 Ristoranti, ha puntato proprio su due prodotti piccanti della tradizione calabrese: la ‘nduia e la sardella pirottana. Ingredienti che gli permetteranno di esaltare il sapore pungente dei suoi piatti senza esagerare.


Sulle orme del mito


Il risultato del rinnovamento fino ad adesso ha prodotto un locale intimo ed essenziale, dove spicca una gigantografia del celebre Gualtiero Marchesi e una sua citazione: "La cucina è già di per sé scienza…sta al cuoco farla diventare arte". Un po’ come un faro che indica la rotta da percorrere, Orazio, ha voluto tributare la sua stima nei confronti del "maestro", che considera il punto di riferimento della cucina italiana nel mondo. Per ripercorrerne le orme - dopo un periodo di formazione essenziale sotto la guida di Antonio Abbruzzino, Chef de cuisine de "La Rosa nel Bicchiere" di Soveria Mannelli, che gli ha fatto meritare "Due Forchette" e una citazione tra le eccellenze della cucina calabrese dal New York Times - ha deciso di dedicarsi a "piatti che possano piacere alle nostre mamme e alle nostre nonne" e che, con un po’ di applicazione, siano riproducibili anche a casa.

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