Enrico Ruggeri e il suo gruppo degli esordi scelgono il programma di Sky per annunciare la storica reunion che si concretizza in un disco e un tour nel 2017. Poi il direttore del Corrierone in iPad e il grande ritorno di Sorrentino. Edicola Fiore ti aspetta dal lunedì al venerdì, in diretta alle 7.30 e nella versione speciale serale rieditata questo giovedì eccezionalmente alle 19.40, sempre su Sky Uno
di Paolo Crespi
Per la nota legge del contrappasso è Fiorello, alla guida dell’auto verso il bar Ambassador, ad essere multato a tradimento dal supervigile Pippo Crotti appena stacca le mani dal volante per firmargli un autografo. Sigla natalizia, pubblicità, poi la puntata dell’Edicola inizia in un clima di “entusiasmo ingiustificato” da penultimo giorno di scuola con la versione Muppets dei due conduttori che si occupano subito della notiziona del giorno, la “scalata ostile” a Mediaset da parte dell’imprenditore francese Vincent Bolloré: “Mors tua Vivendi mea” è la sentenza di Fiore, che corretto da Meloccaro sulla pronuncia ci attacca un laconico “da Pier Silvio a Pierre Cardin”, senza rinunciare a immedesimarsi in Berlusconi senjor per un’estrema difesa del gruppo mediatico di interesse nazionale: “Hasta la victoria Cologno!”.
L’alleggerimento ha ancora i volti sorridenti di Magnini-Pellegrini che si baciano per l’ultima volta a favore di iPad, poi il gossip si sposta naturalmente su Fognini-Pennetta, altra coppia di sportivi che invece avrebbe approfittato del “fertility day” per mettere in cantiere un figlio, il primo di una nuova dinastia: “i Fognetti”. Ma anche Albertone Tomba che ritira a Milano un premio alla carriera fa notizia, se per scendere a valle usa l’ormai celebre Panda, rubata e poi ritrovata dai suoi amici carabinieri.
E si riparla di Papa Francesco e dei non troppo graditi auguri in anticipo per i suoi ottant’anni: “anche al mio paese portano jella” ha effettivamente commentato Bergoglio, che secondo l’Edicola avrebbe scongiurato la malasorte “toccandosi i due ladroni”. In esclusiva c’è anche il selfie estorto al pontefice da Riccardo Rossi, l’osservatore romano, grazie alla mediazione dell’ottico papale, che è anche il suo… Poi la parola passa a Lucio Fontana, il direttore del Corriere della Sera: Fiorello lo stuzzica via webcam sulle sorti del suo giornale, passato a 140 anni dalla fondazione nelle mani di Umberto Cairo (“toglierà anche a voi i buoni taxi? diventerete la Corriera della Sera?”), e gli strappa un pronostico politico: “alla luce degli ultimi fatti potremmo tornare al voto molto presto, prima dell’estate…”.
A staccare sul “bollino rosso” è Paolo Sorrentino, tornato in regia per salvare le ultime puntate del programma, maldiretto in sua assenza dal collega Muccino, e annunciare ufficiosamente che i primi due episodi della nuova serie di The Young Pope sono già in lavorazione. In postazione c’è Enrico Ruggeri con i soci superstiti de I Decibel, la sua band di fine anni Settanta con cui tra l’altro portò al successo “Contessa”, che puntualmente ricanta. Prima di chiudere con loro in studio c’è ancora spazio per un collegamento telefonico con Giorgia Meloni, particolarmente dura contro il nuovo governo in carica: “sta ancora tutto in mano al Pd… ah Renzi, guarda che si vedono i fili della Playstation attaccati dietro a Gentiloni!”. E una battuta sui poliziotti convertiti al veganesimo dopo un blitz contro il commercio di carne avariata: “sono diventati così vegetariani che ora, durante le manifestazioni, al posto dei lacrimogeni usano le cipolle…”.
Secondo pit stop al bollino rosso per accogliere l’esordio televisivo della satira di Molla, un cantautore pugliese che a Fiorello piace molto e ultima news da Venezia per salutare l’arrivo del primo “vaporetto” elettrico che combatte l’inquinamento, anche acustico, nelle acque del Canal Grande: “Oddio, l’hanno chiamato “Scossa”…. forse perché promette un viaggio folgorante!”. Poi I Decibel riuniti invadono letteralmente il campo e cantano live un paio di pezzi d’annata: “Mistero” e “La primavera di Sarajevo”, con il refrain della balalaika che sostituisce sfumando la sigla finale di Jovanotti. Cosa ci riserverà mai la serata?